Pluggedin e Pitchfork.tv, due modi diversi di concepire i video in rete

Pluggedin e Pitchfork.tv, due modi diversi di concepire i video in rete

Sembra che due fenomeni sempre in maggiore crescita stiano ispirando i network.
Da una parte c’è il progressivo svincolarsi di Mtv dalla messa in onda dei videoclip, un processo in corso da anni che ha anche dato vita a canali figli dell’emittente dedicati appositamente a questo. E dall’altra c’è il sempre crescente successo che i videoclip raccolgono in rete.

Dunque le risposte a queste due tendenze in accordo sembrano arrivare solo ora (dopo che Steve Chen nel 2006 disse di voler indicizzare e categorizzare su YouTube tutti i videoclip della rete) da due siti molto diversi fra lor ma comunque orientati ai videoclip.

Sono Pitchfork.tv e Pluggedin.com. Due siti che cominciano a proporre video musicali in forma di flusso, cioè in una logica che non è quella di YouTube ma più quella di MTV.

Per motivi di diritti d’autore purtroppo i video di Pluggedin non sono disponibili ai non residenti negli Stati Uniti, ma anche senza bisogno di vederli il punto sta tutto in come si stia cercando una risorsa unica per mostrare contenuti che lungi dal morire hanno invece sempre più pubblico.
Pluggedin è appoggiato dalla casa di produzione di Will Smith (altra stella di primo piano che sponsorizza un progetto per la rete) e nonostante non abbia ancora accordi con tutte le case musicali punta a quello, cioè ad essere l’Mtv della rete, un luogo dove trovare cercare e vedere tutti i video più rapidamente che su YouTube e soprattutto in alta qualità (Ah! Il mito della qualità… Quanti ne ha perduti…).

Pitchfork.tv invece agisce più sul concetto di coda lunga, propone video di band di nicchia facendo forza sul pubblico e la comunità costruita nel tempo da Picthfork Media (sito di critica musicale indie) ma lo fa con la logica di chi propone non solo video ma soprattutto musica.

Per come è fatta l’interfaccia del sito è chiaro che ciò che più conta è il flusso, questo infatti non si interrompe mai nonostante si proceda con la navigazione, anche a scapito di un po’ di comprensibilità o a scapito di permalink. Questo perchè ormai si naviga in rete con diversi tab aperti contemporaneamente e i contenuti video possono diventare anche accessori, la musica invece no.

Pluggedin dunque risponde ad una logica on demand, Pitchfork.tv non solo. E forse questo può risultare la cosa più innovativa anche se, data la natura di nicchia, i numeri difficilmente gli daranno ragione.

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