In tutto il mondo, diverse aziende hanno avviato lo sviluppo di robot quadrupedi. La più famosa è senza dubbio Boston Dynamics, acquisita a dicembre 2013 da Google, che ha già realizzato vari prototipi a quattro zampe, tra cui Cheetah, BigDog e WildCat. Tutti richiedono l’uso di motori, attuatori ed elevate potenze di calcolo. Un team di ricercatori dell’Università di Osaka ha invece scelto un approccio differente, sacrificando la potenza in nome della semplicità.
Il robot giapponese si chiama Pneupard, parola composta da “pneumatic” e “leopard”, quindi leopardo pneumatico. I muscoli artificiali delle zampe sono infatti azionati dall’aria compressa. La prima versione aveva troppi muscoli, per cui la loro gestione richiedeva molto tempo. I ricercatori hanno deciso di ridurre al minimo il loro numero, in modo da semplificare il controllo del robot e testare differenti andature. La possibilità di ottenere diversi movimenti ha permesso di realizzare un robot biomimetico, ovvero un robot più realistico di uno che usa motori e attuatori elettrici.
Pneupard non integra un cervello, quindi non c’è nessun segnale esterno, né sensori (il termine tecnico è controllori open loop), ma i movimenti sono basati sull’interazione fisica dei muscoli pneumatici e della struttura scheletrica, controllati da un semplice CPG (Central Pattern Generator). Il team giapponese ha installato sensori di forza sulle zampe del robot (non visibili nel video) per ottenere un’andatura più naturale. I rumori che si possono ascoltare sono dovuti all’apertura e alla chiusura delle valvole che controllano il flusso dell’aria nei muscoli.