Il bacino di utenti di Pokémon GO, l’applicazione pensata per unire la cattura di animaletti in pixel alla realtà aumentata, continua a crescere senza sosta: il videogioco, infatti, pare abbaia già conquistato 100 milioni di download. A crescere degli iscritti, tuttavia, aumentano alcune fastidiose problematiche, come l’apparizione di PokéStop e Palestre in luoghi privati o pericolosi. Sebbene Niantic abbia già predisposto un servizio per la segnalazione delle aree indesiderate, parte negli Stati Uniti la prima class action contro il titolo del momento.
A seguito delle continue richieste d’accesso da parte di estranei alla sua proprietà, un uomo del New Jersey ha sottoposto una richiesta di class action contro le società alla base di Pokémon GO, quindi Niantic, The Pokémon Company e Nintendo, così come riferisce Forbes in un articolo pubblicato nel primo pomeriggio. Secondo quanto reso noto dalla testata statunitense, l’accusante sostiene come il gioco funga da incentivo agli iscritti affinché compiano azioni altrimenti normalmente evitate, quali appunto l’ingresso in terreni ed edifici privati senza il consenso del proprietario.
Il tutto sarebbe accaduto nelle scorse settimane, quando Jeffrey Marder, un uomo di West Orange, avrebbe cominciato a ricevere richieste insistenti da parte di sconosciuti. In almeno cinque occasioni, i giocatori avrebbero bussato alla porta dell’uomo, per vagliare l’ingresso nel suo giardino per catturare alcuni Pokémon. Secondo quanto sostenuto, il terreno di sua proprietà sarebbe ben prolifico di animaletti in pixel, tanto da rendere la situazione non più sostenibile.
Nei giorni successivi al rilascio negli Stati Uniti di Pokémon GO, il querelante ha notato degli sconosciuti radunati nei pressi della sua abitazione, mentre reggevano i loro smartphone come se stessero scattando delle fotografie. Almeno cinque individui hanno bussato alla porta dell’uomo, informandolo della presenza di Pokémon nel suo giardino, richiedendone quindi l’accesso per poterli catturare.
Trattandosi della richiesta di una class action, quindi un’azione legale collettiva, l’uomo è ora alla ricerca di altre persone sottoposte a simili disagi, proprietari di abitazioni e giardini che potranno unirsi alla class action fornendo dettagli sulla propria posizione GPS, l’eventuale presenza di Pokémon, PokéStop e Palestre. Va però detto come nelle raccomandazioni del videogioco di Niantic venga consigliato agli utenti di non accedere alla proprietà privata altrui senza permesso, consenso quest’ultimo richiesto dai cinque individui riportati nel caso in questione. Di conseguenza, non essendosi verificato un ingresso illecito sul terreno della struttura, non è ancora ben chiaro se sussistano le condizioni per un’azione legale. Non resta che attendere, perciò, il prosieguo di questa vicenda.