L’azienda Bell Canada si trova ad avere guai giudiziari per aver effettuato attività di traffic shaping nei confronti dei suoi utenti per evitare congestionamenti di rete. Che cosa è questo traffic shaping? Semplificando possiamo dire che si tratta di una pratica che consiste nel forzare il traffico di rete a essere conforme a un determinato comportamento, per esempio dando maggiore priorità ad alcuni servizi rispetto ad altri.
Numerosi sono i provider che fanno affidamento sulla strumentazione offerta da questa compagnia telefonica. La Canadian Association Internet Providers ha quindi effettuato un test per vedere se il traffico P2P veniva limitato da Bell Canada: hanno provveduto a scaricare dei programmi free dal circuito torrent nelle ore pomeridiane fino a quelle notturne e hanno potuto constatare che il traffico P2P veniva realmente limitato.
In pratica, si ha una drastica diminuzione della velocità di connessione in download e in upload per le attività di file sharing e non solo (tutte quelle legate al P2P), anche se nel contratto ciò non è scritto.
Bell Canada dice che la soluzione non può essere investire nell’infrastruttura per garantire una banda ampia per tutti, in quanto alla concomitante crescita di questa, cresce anche l’esigenza di banda degli utenti.
Intanto è in atto una class action nei confronti di Bell Canada, effettuata con il supporto di un’associazione dei consumatori, la quale chiede che il comportamento tenuto dalla compagnia di telecomunicazioni venga dichiarato illegale in quanto non attinente e consono a quanto scritto nel contratto e subdolo nei confronti dei suoi utenti che si sono visti limitare la possibilità di sfruttare la propria connessione come meglio credevano.