In seguito a una segnalazione ricevuta, mi sono imbattuto in un singolare e molto significativo esempio del rapporto tra politica e Web 2.0.
La notizia è che Hillary Clinton, potenziale candidata alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti (in altre parole potrebbe diventare la figura politica più importante del pianeta…), utilizza uno strumento Web 2.0 come Spock per aggregare sostenitori e consensi.
Le riflessioni che ne derivano sono molte, ne vorrei evidenziare almeno due. Innanzi tutto, c’è da chiedersi se la sua sia una scelta legata al fatto che creda davvero nella potenzialità di questo tipo di strumenti oppure alla pragmatica constatazione che, volenti o nolenti, la sua presenza digitale in Spock sarebbe comunque esistita, quindi meglio “gestirla direttamente”.
La seconda è che, nonostante tutto, la presenza digitale in Rete di un personaggio di questo tipo non è poi così facile da gestire. La presenza di Monica Lewinsky tra le (non moltissime) persone collegate a Hillary Clinton la dice lunga a proposito. Certo, potrebbe semplicemente trattarsi di un encomiabile esempio di tolleranza e di accettazione delle logiche ultra democratiche del Web 2.0 piuttosto che di una distrazione. In ogni caso, sembra che la politica ai più alti livelli non possa più ignorare il Web 2.0…