Popfly, il primo grande passo di Silverlight

Microsoft ha rilasciato la versione alpha di Popfly, uno strumento basato su Silverlight ed in grado di permettere agli utenti di ricombinare vari elementi grazie alle API di più servizi web-based, il tutto in modo assolutamente semplice ed intuitivo
Popfly, il primo grande passo di Silverlight
Microsoft ha rilasciato la versione alpha di Popfly, uno strumento basato su Silverlight ed in grado di permettere agli utenti di ricombinare vari elementi grazie alle API di più servizi web-based, il tutto in modo assolutamente semplice ed intuitivo

Se qualche dubbio poteva sussistere circa i tempi di adozione di Silverlight tra utenti, una nuova ‘killer application’ sembra sgombrare il campo da ogni interrogativo ulteriore rendendo drasticamente più appetibile fin da subito la nuova tecnologia Microsoft anti-flash e consegnando agli utenti uno strumento destinato a lasciare il segno. Il nome da imparare fin da subito, in attesa che il tutto venga aperto almeno ad una beta pubblica, è Microsoft Popfly.

Per carpire le esatte caratteristiche dell’applicazione è consigliabile seguire le intuitive indicazioni dello screencast offerto da Microsoft. L’incipit del filmato recita: «Popfly è un divertente strumento per creare mashup, gadget, pagine web e applicazioni». Il seguito è tutto un sovrapporsi di informazioni interconnesse con semplici click e drag&drop, il che rende l’applicazione utilizzabile da chiunque e graficamente appetibile per combinare in modo drasticamente più curioso i propri materiali. Le informazioni vengono tessute da Popfly in modo trasversale, rendendo ad esempio Twitter, Flickr ed una collezione di video dei materiali perfettamente ricombinabili per ottenerne risultati nuovi aventi importante valore aggiunto derivante dall’attiva azione rielaborativa dell’utente.

Popfly si divide in due macrosezioni: da una parte v’è il “creator”, ovvero la parte attiva in cui si ricombinano gli elementi per creare il proprio mashup o la propria pagina web; dall’altra v’è lo “spaces”, ovvero il luogo in cui depositare e condividere i propri materiali e le proprie creazioni. Il grande valore aggiunto di Popfly è la capacità di rendere le API dei vari servizi web-based esistenti (da Flickr a Twitter, con una lunga schiera di altri servizi già inclusa) un elemento utilizzabile senza alcuna conoscenza particolare: l’interfaccia provvede a tutto e l’utente deve limitare il proprio intervento a scelte ed azioni di comando.

Popfly è al momento limitato ad una alpha release aperta a pochi intimi (con 25Mb di spazio disponibile: per accedervi è necessario iscriversi ad una lista di attesa ed aspettare il proprio turno). Un elemento alquanto curioso della release è l’uso di un nome a dominio .ms per l’url principale del servizio: popfly.ms fa infatti riferimento ad un Top Level Domain dell’isola caraibica di Montserrat. Trattasi di una scelta del tutto particolare per Microsoft e di un elemento destinato probabilmente a rimanere a se stante in futuro (vari domini importanti con desinenza .ms sarebberi infatti liberi e privi di blocco alcuno ed inoltre popfly.com sarebbe ormai da qualche giorno nelle mani dei tecnici di Redmond).

Per toccare con mano le potenzialità di Popfly sono disponibili in rete già vari esempi (per la visualizzazione dei quali risulta necessaria l’installazione dell’apposito plugin Silverlight):

  • Gallery fotografica (di Roberto D’Angelo);
  • Twitter e Live Earth (di John Montgomery);
  • Springfield gadget (di Andy Sterland);
  • Gallery per il Maker Faire 2007 (di Steven Wilssens);
  • Gamerscore (di Aaron Brethorst).

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