In Italia i pagamenti elettronici fanno fatica a decollare. Tra le cause maggiormente evidenziate dagli esercenti i costi dei POS, spesso poco chiari. Un dato confermato anche da alcuni recenti studi che evidenziano come su un milione di esercenti dotati di sistema POS, il 90% non conosce i costi di questo sistema di pagamento a causa della scarsa chiarezza nelle condizioni dettate dalle banche che forniscono il servizio.
A causa di questa incertezza, sono molti gli esercenti che preferiscono non attivare un POS con il rischio concreto, però, di perdere una larga fetta di clientela. Quasi il 15% degli italiani, in effetti, rinuncia all’acquisto se non può pagare con carta, mentre il 16% cerca un altro esercizio dove è possibile comprare con uno strumento di pagamento elettronico. In generale 7 italiani su 10 preferiscono pagare con carta piuttosto che contanti. Un problema che, però, non sembra toccare gli esercenti italiani. I POS al 31 dicembre 2014 sono, infatti, in calo: secondo i dati di Bankitalia infatti in tale data i punti di accesso POS erano 46.029 contro i 53.493 dell’anno precedente.
L’osservatorio SosTariffe.it ha dunque cercato di capire quanto costa possedere ed utilizzare un POS individuando tutti i costi medi che si sostengono per offrire il pagamento elettronico ai propri clienti e calcolando quanto incide più o meno sul ricavato annuo.
POS: tutti i costi
Una prima importante differenziazione è nella scelta della tipologia di POS: quello tradizionale (collegato ad una linea fissa ADSL) o quello mobile (gestibile tramite smartphone). Il primo costo da analizzare è quanto si spende per ottenere il terminale. Secondo lo studio mediamente per un POS mobile si spendono quasi 76 euro mentre per uno tradizionale circa 82 euro. Questo costo è una tantum al quale bisogna aggiungere il canone mensile per il servizio. In media questo si aggira intorno ai 24 euro per il POS su linea fissa e quasi 10 euro per quello mobile.
La spesa maggiore per attivare il pagamento elettronico nel proprio esercizio, tuttavia, l’esercente lo sostiene dovendo versare una percentuale o una cifra fissa per ogni transazione elettronica effettuata. In questo caso i costi variano in base alla tipologia di carta scelta dall’acquirente. Se il cliente, infatti, pagherà con carta di credito per ogni transazione il commerciante dovrà versare circa il 2% di quanto transato. Se invece la carta scelta è un bancomat si aprono due strade in base alla tariffa con POS attivata: l’addebito con una percentuale per ogni transazione (1,29% se si è scelto un POS tradizionale e 1,84% con POS mobile) oppure il versamento di una cifra per ogni transazione più una percentuale dell’importo transato (1,95% per chi scelte il POS tradizionale più 29 centesimi di euro per ogni transazione e 1,79% più 0,21 euro per chi opta per quello mobile). Appare dunque chiaro che la scelta è molto varia ed è necessario prestare attenzione per evitare il salasso.
Le carte di credito risultano mediamente le più costose, mentre accettare pagamenti con il bancomat è più conveniente dall’8% al 41% in base all’attività e al POS scelto.
Per quanto riguarda invece la tipologia di terminale utilizzato la differenza si nota riguardo la carta utilizzata: se, infatti, tutti i clienti degli esercizi presi in esame pagassero con bancomat il POS mobile sarebbe più oneroso fino al 23%, mentre per la carta di credito risulta più oneroso scegliere un POS tradizionale fino al 23%.
Per quanto riguarda l’incidenza sul totale dei ricavi degli esercizi questa si aggira intorno al 2% annuo, ovviamente questo se il totale delle transazioni fosse eseguito tramite POS.
SosTariffe.it ha anche stimato la spesa minima e massima di tutte le offerte analizzate per attivare il POS e il conseguente risparmio che un utente può ottenere confrontandole. Secondo lo studio la spesa per attivare un POS va da un minimo di 460 euro (con un offerta per POS tradizionale e pagamenti tutti con bancomat) a un massimo di 9180 euro (sempre POS tradizionale con pagamenti tutti in carta di credito): chi sceglie, dunque, l’opzione più economica può risparmiare fino al 95%.