Il GPS, inteso come sistema, è in crisi. La notizia è rimbalzata in questi giorni da un capo all’altro della Rete e deriva da uno studio condotto dal GAO, l’ente che si occupa di tenere sotto controllo i soldi spesi dal Governo americano.
La questione riguarda gli errori strategici, secondo il GAO, compiuti da chi gestisce la rete satellitare che “governa” il sistema di geo localizzazione mondiale, ovvero la US Air Force.
Secondo il GAO, l’aviazione militare americana avrebbe investito poco e con scarsa efficienza i fondi governativi (comunque non tanti) stanziati per l’ammodernamento della flotta satellitare cui si appoggia il sistema GPS, con la conseguenza che l’intero network corre il rischio di crollare. Ad essere sotto accusa è il ritardo accumulato, a causa dei frequenti rinvii, per il lancio in orbita di nuovi satelliti, destinati a rimpiazzare quelli già in servizio e che, con il passare del tempo, vanno diventando sempre più obsoleti e poco funzionali.
Un’arretratezza strutturale che fa a pugni con la tendenza del mercato, per il quale invece si è assistito ad una crescita quasi esponenziale per l’implementazione del sistema GPS in una miriade di dispositivi per uso “domestico” (ricordiamo che il GPS nasce per scopi militari).
Una tendenza che ha visto la domanda crescere in maniera vorticosa senza trovare però un corretto adeguamento della rete di gestione di tale sistema. Al giorno d’oggi non c’è gadget elettronico che si rispetti, così come non c’è automobile nemmeno tra i segmenti più bassi del mercato, che non abbiano in dotazione la possibilità di installare, quando non già compreso di serie, un dispositivo di geo localizzazione.
I tempi si accorciano e dato che un passo indietro da parte delle abitudini dei consumatori è difficile da ipotizzare, ecco che in America si cercherà di incentivare e accelerare il lancio di nuovi satelliti, affinché la dismissione dei modelli ormai a “fine carriera” non provochi quel crollo del sistema che avrebbe conseguenze rilevanti sulla società attuale.