Thunderbird potrebbe avere un erede. Il client di posta di casa Mozilla, infatti, non sembra essere riuscito ad entrare nell’immaginario collettivo al pari del browser Firefox, ma un nuovo nome spunta all’orizzonte per rilanciare la sfida al mercato delle caselle di posta elettronica: il nome da ricordare è Postbox e la prima beta è a disposizione per il download (per Vista/XP o per Tiger/Leopard).
L’annuncio giunge in concomitanza con il lancio del sito e del blog ufficiali: «Oggi siamo lieti di annunciare la beta pubblica di Postbox, una nuova applicazione desktop per le email che ti aiuta a fare di più con le tue email ed i tuoi contenuti. Per iniziare, un grande “grazie!” a tutti coloro i quali hanno partecipato alla beta privata. Abbiamo avuto oltre 10000 iscritti e siamo assolutamente eccitati per la precisione ed il dettaglio dei feedback ricevuti».
Quindi una dichiarazione di intenti per aprire la strada a Postbox: «Il nostro obiettivo è semplice: aiutarti ad essere più produttivo ed efficiente offrendoti la miglior esperienza email possibile». Sherman Dickman, già Director of Product Management in Mozilla, implora nuovo feedback relativo alla beta e raccomanda il passaparola affinché Postbox (annunciato originariamente alla TechCrunch50 conference dello scorso settembre) possa imporsi come soluzione possibile in un mondo oggi dominato dai client Microsoft e dalle webmail Hotmail, Yahoo e Gmail.
Non è tuttavia chiaro il legame che il progetto potrebbe avere con la Mozilla Foundation: a capo del progetto vi sono tutti uomini usciti da una precedente esperienza in Mozilla (Scott MacGregor, Sherman Dickman e Seth Spitzer, oltre a Bryan Bell e Brian King), ma nessun cenno alla casa madre è mai trapelato dalle pagine o dagli annunci ufficiali. Il progetto sembra dunque nascere su fondamenta Mozilla, ma al di fuori della Mozilla stessa.
La caratteristica peculiare di Postbox è nella capacità di rendere “liquidi” i messaggi di posta: testo, link, allegati, immagini e quant’altro vengono dissolti e messi a disposizione a prescindere dal loro contesto originario. Così facendo l’utente ha massima libertà d’azione nella composizione dei nuovi messaggi e può gestire con massima semplicità il materiale disponibile tramite la sidebar del software.
Postbox permette la ricerca rapida all’interno dei messaggi; facilita la condivisione dei contenuti su social network vari; ordina i messaggi grazie a categorie e tag; dispone di filtro anti-phishing aggiornato ogni 30 minuti. Mozilla va parzialmente controcorrente, ripristinando l’idea del client di posta dopo che Google ha spostato pesantemente gli equilibri in favore del servizio online. Ma in questa scelta il team di sviluppo non compie un passo indietro: la vecchia concezione del client è ripensata su un modello nuovo che trae molti spunti dalle odierne webmail e, soprattutto, spinge ad un livello ulteriore l’uso della posta al di là della sua sola funzione trasmissiva. Il contenuto torna al centro dell’attenzione, l’utente può disporne con maggior libertà, ogni singolo tassello diventa facilmente fruibile e facilmente decontestualizzabile.
Difficile, a questo punto, capire cosa Mozilla vorrà fare di Thunderbird. Da tempo se ne medita un declassamento, magari uno spin-off. L’avvento di Postbox potrebbe velocizzare tale passaggio, offrendo a Mozilla un’arma nuova con cui sdoppiare la sfida già vinta nel browsing. Si rimane tuttavia nell’alveo delle ipotesi: Postbox è oggi un elemento a sé stante, il cui cordone ombelicale con la casa madre non sembra tuttavia completamente reciso.