Poste Italiane ha identificato il suo futuro sul Web. Quando la posta tradizionale sparirà a vantaggio della maggior velocità e dei minori costi di gestione della posta elettronica, Poste Italiane intende esserci e recitare ancora un ruolo da protagonista. Per questo motivo Poste Italiane parla di sicurezza. Per questo motivo, inoltre, Poste Italiane lancia un nuovo dominio proprio e lo preannuncia dopo un incontro con l’ICANN. Il nuovo dominio sarà il .post e Poste Italiane è pronta a sobbarcarsene il costo e l’onere organizzativo pur di iniziare oggi ad investire su quella che dovrà essere una forzata migrazione al digitale.
A parlare è Massimo Sarni tramite le colonne del Sole 24 Ore. Tutto inizia con un accordo tra il Fondazione Global Cyber Security Center e l’ICANN (ente internazionale responsabile della gestione dei domini internet), con il quale Sarni spiega come servano «gli artigli della competenza» contro le nuove minacce della sicurezza. La sicurezza, infatti, è ciò che Poste Italiane ha la necessità di affermare per diventare un referente privilegiato nella trasmissione delle comunicazioni, soprattutto se di particolare importanza, soprattutto se verso e da entità della pubblica amministrazione.
Ma si va anche oltre, ed il dominio .post si impone quindi come qualcosa di più di una semplice questione di contorno:
Significa un ulteriore riconoscimento globale. […] Il tema era quello di dare un’ulteriore accelerazione al processo di migrazione dalla posta tradizionale alle modalità di comunicazioni elettroniche. Siamo inoltre il primo operatore che ottiene da un organismo internazionale come l’Icann questo obiettivo
La liberalizzazione dei domini nasce proprio a questo scopo: consentire la nascita di un Tld che permetta un uso privato dello stesso tramite la vendita dei domini ai clienti. Così potrebbe fare poste italiane, offrendo una sorta di posta elettronica certificata e garantendo per essa comunicazioni sicure e riconosciute. Sul dominio .post, però, non sono al momento stati diramati altri dettagli. Va sottolineato peraltro il fatto che il “.post” fosse in cantiere da anni, ma sotto il controllo dell’UPU (Unione Postale Universale): oggi questa prima matrice passa nelle mani di Poste Italiane proprio in seguito ad un colloquio con i massimi rappresentanti dell’UPU e riprende vigore in concomitanza con l’annunciata liberalizzazione dei domini avviata dall’ICANN.