Sulle potenzialità del giornalismo in stile 2.0 ormai a livello mondiale non ci sono più dubbi: si tratta di una concreta rivoluzione del sistema mediatico legato al “fare informazione”. Alcuni progetti attivi in Italia come Agoravox, Current TV e altri ancora, già da diversi mesi esplorano le potenzialità delle varie forme alternative di giornalismo online.
Nonostante molti operatori dei media tradizionali stentino a riconoscere tali potenzialità e continuino a sottolineare i difetti della blogosfera alle prese con “il fare notizia” o delle informazioni “dal basso”, cominciano ad arrivare segni tangibili del riconoscimento pubblico del loro valore. Il più importante premio nazionale legato al giornalismo, il premio Ischia, ha introdotto quest’anno una nuova categoria dedicata al giornalismo partecipato.
Al di là della definizione parziale e discutibile di “giornalismo partecipato”, non coerente tra l’altro con gli articoli nominati, e dell’insindacabile giudizio adottato dalla commissione per la preselezione di blog e articoli (difficilmente si sarebbe potuto ideare un criterio meno 2.0 di questo), si tratta di un interessante primo passo verso la legittimazione del giornalismo online, quindi, è il benvenuto.