Sulla protezione dei dati online si è scritto davvero tanto negli ultimi tempi. Dalle cause per per presunte violazioni dei giochi, ai problemi di certe estensioni problematiche per i log-in, il livello di ansia verso questo problema non è mai stato così alto. Così gli sviluppatori di applicazioni si sono buttati a capofitto.
Chi sembra aver tirato fuori il coniglio dal cilindro è BitDefender. Azienda, peraltro, nota per i software antivirus e questo non è un dato di poco conto: si tratta di un passaggio industriale dal settore della spam e dei virus al social network che non era stato certo previsto, né auspicato.
La nuova applicazione, gratuita, di fatto espande la scansione del software dentro l’architettura interna di Facebook. L’attacco proviene da due angolazioni diverse: prima, identificando le informazioni sul conto di un utente a disposizione di estranei; in secondo luogo, attraverso la scansione della bacheca dell’utente: casella di posta, commenti e contenuti condivisi verso collegamenti potenzialmente “malevoli”. Tutto molto velocemente, basta avviare la scansione e poi seguire le varie finestre che controllano post, commenti, link.
Le promesse sono altisonanti: se hai buchi nelle tue impostazioni, l’applicazione li identifica. Se qualcuno ha postato un link pericoloso sulla bacheca, lo stana. Affermazioni vere? Difficile dirlo con una prova soltanto. Certo è che questa applicazione sta avendo un grosso successo.
Segno che persiste una sensazione di insicurezza, che Palo Alto dovrà in tutti i modi calmare. Anche perché, pur non avendo motivo di impedire lo sviluppo di applicazioni, non ha certo interesse che questo genere di software prendano piede tra i suoi utenti, perché porterebbe a pensare che il social network non sia in grado, da solo, di tutelarli.