Nonostante le ultime 24 ore siano state particolarmente tormentate per Apple, con un calo di oltre il 6% in borsa, in quel di Cupertino si lavora incessantemente per innovare e fornire strumenti nuovi all’utente. E la prossima avventura targata Mela potrebbe avere un nome certamente appetitoso per gli utenti: lo streaming.
Ne ha fatto accenno Walt Mossberg in un’intervista per FoxNews e lo conferma anche un nugolo di altre testate: Apple potrebbe aprire presto le porte a un servizio di streaming musicale sulla falsariga di Pandora, Last.FM e Spotify. Si tratterebbe di una sorta di canale web-radio basato sui gusti degli utenti, aggiornato sulla base dei contenuti della propria libreria iTunes e completamente gratuito previa la sopportazione di qualche innocua pubblicità. E rischia di diventare in poco tempo il big del settore, florido dei miliardi di persone che già oggi utilizzano iTunes quotidianamente.
Il servizio, di cui si ipotizza il nome iRadio, non ha però un’effettiva data di lancio. Il tutto a causa delle contrattazioni con le major discografiche – pochi progressi sono stati fatti da quando la notizia è timidamente apparsa in Rete lo scorso autunno – ancora restie sulla possibilità di concedere i loro cataloghi. Lo streaming è sempre un ambito che spaventa la major, si vedano le lotte contro Grooveshark oppure la riluttanza iniziale verso funzioni come iTunes Match, ma gli analisti son convinti Apple abbia la vittoria in pugno. Questo perché Cupertino è storicamente sempre riuscita a convincere le case discografiche della bontà dei propri servizi, garantendo ottimi introiti economici: nel tempo, la Mela è riuscita a far abbassare il prezzo dei singoli brani, a eliminare i noiosi DRM, a rivoluzionare il mondo della distribuzione digitale. E il mercato ha risposto positivamente, portando iTunes dritto sulla vetta del business musicale mondiale, battendo anche la classica distribuzione su supporto ottico.
A capo del progetto potrebbe esserci Eddy Cue, “Mr Fix-it” così come bonariamente definito per la sua capacità di risolvere problemi e di strappare contratti altrimenti impensabili. Pare che l’ostacolo più duro da superare sia ora Sony, sebbene si tratti di pettegolezzi che di giornalistico hanno ben poco. Insomma, la rivoluzione dello streaming in salsa Mela potrebbe arrivare presto. Quando, non è ancora dato sapere.