Entro il 2020 avremo automobili in grado di guidare completamente in modo autonomo, sulle autostrade, nelle città e gestendo il traffico.
Non è la previsione di un’analista, ma il punto di vista condiviso dal numero uno di Nissan, tra i gruppi impegnati in prima persona nella progettazione e sperimentazione delle tecnologie che saranno equipaggiate sulle self-driving car. Secondo Carlos Ghosn, CEO dell’azienda, la rivoluzione della mobilità che trasformerà i conducenti in passeggeri è ormai alle porte.
Perché ciò avvenga è necessario che le vetture al momento testate in fase di prototipo vengano trasformate in un prodotto di massa, destinato alla commercializzazione. Questo richiederà innanzitutto un abbattimento dei costi delle componenti equipaggiate, senza però scendere a compromessi in termini di qualità e affidabilità, due requisiti fondamentali quando si parla di vetture che trasportano persone e viaggiano sulle strade pubbliche.
La prospettiva offerta da Ghosn è quella di un passaggio che impiegherà solo una manciata di anni per essere portato a termine, dopodiché veder circolare self-driving car diventerà la norma.
A mio avviso si tratta di una transizione lunga dai tre ai quattro anni, per il passaggio alle vetture a guida completamente autonoma. Non la guida autonoma in autostrada o su corsia: quella è semplice, lo possiamo fare ora. La guida autonoma in qualsiasi condizione: in autostrada, in centro, nelle città ecc. Ci vorranno quattro anni. Entro quattro anni, secondo me, arriverà in strada.
Perché le self-driving car possano rappresentare una tecnologia affidabile e a cui affidarsi senza preoccupazioni non basteranno però gli investimenti e i progressi tecnologici degli automaker. Servirà anche uno sforzo collettivo, che per forza di cose dovrà passare dalla definizione di nuove normative da parte degli organi governativi: la legislazione dovrà adeguarsi, così come le modalità assicurative dei veicoli, oltre ovviamente alle modalità con le quali l’utenza approccerà il viaggio su quattro ruote.