Circa un anno dopo dalle prime informazioni tecniche, all’IDF di Pechino Intel ha mostrato una demo live della futura piattaforma Moorestown che rappresenta l’evoluzione dell’attuale Menlow.
La casa di Santa Clara tenterà dunque di fare concorrenza alle soluzioni basate su architettura ARM, la più diffusa nel mercato degli smartphone.
Grazie infatti ai suoi consumi estremamente ridotti, Moorestown sarà la prima architettura x86 ad essere integrata in dispositivi finora basati su core ARM. Il processo produttivo a 45 nanometri e i notevoli miglioramenti nella gestione energetica, hanno consentito di ottenere consumi 10 volte inferiori dell’attuale piattaforma Menlow.
Saranno ridotte anche le dimensioni complessive del package. Ricordiamo, infatti, che Moorestown è costituito da tre componenti principali: Lincroft, SoC che integra CPU, chipset, sottosistema video e controller di memoria; Langwell, chip per la gestione dei collegamenti I/O; Evans Peak, chip dedicato alle comunicazioni wireless con supporto a WiFi, WiMax, Bluetooth e GPS.
Il sistema operativo compatibile con Moorestown sarà Moblin, progetto open source basato su Linux, dotato di interfaccia grafica touchscreen con velocità di avvio stimata in circa 2 secondi.