Ci sono momenti che fanno la storia e, talvolta, chi li vive non ne ha consapevolezza. Capita così che, mentre viene effettuata la prima registrazione al mondo di musica generata da un calcolatore, il suono emesso dagli altoparlanti provochi una risata. Era il 1951 e presso il Computing Machine Laboratory in Manchester il personale della BBC utilizzava un enorme computer progettato da Alan Turing per imprimere alcune melodie su un disco di acetato da 12 pollici.
L’unità è stata ritrovata e sottoposta ad un’attenta opera di restauro da parte di un team di ricercatori della University of Canterbury di Christchurch, in Nuova Zelanda. Il risultato è quello che si può udire di seguito: due minuti in cui si susseguono le note di “God Save the King”, “Baa Baa Black Sheep” e “In the Mood”, quest’ultimo un classico swing di Glenn Miller. Se oggi è possibile disporre di software e sistemi di intelligenza artificiale in grado di emulare lo stile dei Beatles, lo si deve anche ad iniziative di questo tipo. I responsabili del progetto sottolineano l’importanza della registrazione.
Il lavoro pioneristico di Alan Turing nell’ultima parte degli anni ’40 finalizzato a trasformare il computer in uno strumento musicale è stato ampiamente trascurato.
Alan Turing (1912-1954) è noto soprattutto per essere riuscito a decodificare i codici creati da Enigma, un’avanzata apparecchiatura di comunicazione impiegata dal fronte nazista durante la seconda guerra mondiale. La storia è raccontata dalla pellicola “The Imitation Game” diretta da Morten Tyldum. Il suo contributo al mondo dell’informatica è stato enorme, a partire dalla definizione del criterio attraverso il quale stabilire se una macchina sia in grado di pensare (il Test di Turing, appunto). Tornando alla registrazione del 1951, l’operazione di restauro è stata curata dal professor Jack Copeland in collaborazione con il compositore Jason Long.