Con i processori basati sull’architettura Sandy Bridge a 32 nanometri, Intel occupa saldamente il primo posto della graduatoria relativa alle prestazioni. Nonostante AMD non sia riuscita ancora a realizzare CPU più potenti, l’azienda di Santa Clara vuole confermare la sua supremazia, anticipando il lancio dell’architettura Ivy Bridge a 22 nanometri.
I processori saranno ancora compatibili con il socket LGA 1155, almeno nella fascia mainstrean, ma integreranno una GPU compatibile con le librerie DirectX 11 e OpenCL 1.1, più veloce dell’attuale Intel HD Graphics 3000, con miglioramenti nella codifica, decodifica e transcodifica video.
Secondo alcune indiscrezioni, la riduzione della dimensione del chip dovrebbe consentire l’utilizzo di memoria video direttamente sul package del processore, fino ad un massimo di 1 GB. Questa novità, se confermata, abbinata alle prestazioni superiori della GPU integrata, potrebbe sancire la definitiva scomparsa delle schede video discrete di fascia bassa.
Oltre al sottosistema grafico, nei processori Ivy Bridge ci sono anche un controller di memoria DDR3 a 1.600 MHz e un controller PCI Express 3.0. I nuovi chipset serie 7 (nome in codice Panther Point) integrano solo due porte SATA 6 Gbps, ma finalmente arriverà il supporto nativo per lo standard USB 3.0.
Intel potrebbe anticipare l’ingresso sul mercato di Ivy Bridge alla fine del 2011 per scontrarsi direttamente con i processori AMD basati sull’architettura Bulldozer, in arrivo tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno.