Primi riferimenti a Internet 2.0

Primi riferimenti a Internet 2.0

L’altro giorno ho ripreso fra le mani un libro che avevo acquistato il 2 settembre del 1995 e che era stato pubblicato nello stesso anno da Apogeo: Internet per le Aziende, di Jill e Matthew Ellsworth.

La prefazione è di Toshan Ivo Quartiroli, uno dei fondatori della casa editrice milanese.

L’ultimo paragrafo della prefazione si intitola “Il cervello globale” e termina con la frase: “Con l’auspicio che dalle informazioni si passi alla conoscenza, alla saggezza e quindi al silenzio. Ma questo è un altro discorso. Diciamo una specie di Internet 2.0.”

In un altro passo della stessa prefazione Quartiroli afferma: “Il settore più promettente di Internet è il WWW (World Wide Web) […] Il Web consente di presentare le informazioni in forma multimediale: testi, immagini, suoni (la trasmissione di filmati è tecnicamente possibile ma con tempi per ora molto lenti).”

Dodici anni fa, un’era geologica per il Web; ma qualcuno aveva idee già chiare, prima di YouTube e Facebook.

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