Reuters ha confermato: l’UE ha dato il primo via libera alla costituzione di un imponente archivio in grado di mantenere per un lungo periodo i dati relativi alle comunicazioni telefoniche ed a Internet. Ad oggi la norma prevede il mantenimento dei dati per un periodo di tre mesi, ma nel nome della battaglia al terrorismo tale tempistica verrà ora prolungata fino a 6/12 mesi.
«La Commissione per le libertà civili del Parlamento Europeo ha votato oggi con 33 voti a favore, 8 contrari e 5 astenuti le nuove norme», ma è ancora Reuters ad evidenziare come prima della promulgazione del provvedimento e della sua entrata in vigore si debbano attendere le votazioni in seduta plenaria (previste in Dicembre) e l’approvazione di ognuno degli stati membri.
Quando il provvedimento venne originariamente proposto, immediata fù la replica dei grandi gruppi delle telecomunicazioni che vedevano nel nuovo provvedimento soprattutto un grave costo dovuto alla necessità di mantenere archivi più imponenti. L’obiezione è stata aggirata dall’UE con la promessa a tali aziende di un rimborso completo delle spese aggiuntive dovute alla misura precauzionale introdotta. I dati raccolti dovrebbero essere relativi ad ogni singola telefonata o collegamento Internet.
Tra i maggiori sponsor del provvedimento figura la Gran Bretagna (che ad oggi vanta la presidenza di turno dell’Unione Europea), ma già molti hanno visto nel nuovo archivio un pericoloso “Grande Fratello” tutto europeo la cui nascita non sembra essere supportata da una adeguata valutazione preventiva. Le eventuali contestazioni prenderanno presumibilmente piede a partire dai prossimi passaggi, quando il tutto verrà sottoposto nuovamente ad approvazione.