Il lancio di Prisma, il satellite italiano voluto dall’Agenzia Spaziale Italiana e costruito tra Firenze, Milano e Roma, è avvenuto con successo. Il liftoff è avvenuto alle 2:50 del mattino dalla stazione spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese. Prisma sta per “PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa” ed è riuscito a decollare grazie al razzo Vega dell’ESA, ma progettato in Italia da parte di Avio.
L’obiettivo principale del satellite è l’osservazione della Terra grazie alla tecnologia iperspettrale: una volta che sarà operativo fornirà un fondamentale contributo al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali. Questa tecnologia permette di vedere molto di più dell’occhio umano: riconosce le forme ma anche gli elementi chimici contenuti. Ogni materiale ha una sua particolare forma spettrale, che Prisma riconosce con una combinazioni di colori, chiamate bande spettrali. Grazie alla strumentazione elettro-ottica del satellite si è in grado di analizzare questa particolare firma, a 615 km di altezza.
Buon viaggio #PRISMA 🛰 🇮🇹 #PRISMA4earth @ASI_spazio @OHB_SE @Leonardo_IT @Avio_Group @telespazio @francescorea https://t.co/0o3vHCrThS
— Agenzia Spaziale ITA (@ASI_spazio) March 22, 2019
Il programma è costato 126 milioni di euro, ma avrà un impatto estremamente positivo sia sull’industria che sulla scienza, oltre a benefici per tutta la Terra, grazie ai dati che potrà raccogliere. Il lancio in realtà doveva avvenire il 9 marzo, ma poi è stato rimandato per due volte, per il completamento delle procedure di controllo.
Prisma sorvolerà il pianeta a una velocità di 27mila chilometri orari e studierà le risorse naturali, monitorando anche a qualità dell’aria e il livello di inquinamento del nostro pianeta. Si tratta sicuramente di un’eccellenza dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che dimostra l’alta capacità di realizzazione grazie a un team di imprese, guidate da Ohb Italia e Leonardo. Quest’ultima ha realizzato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale e vari equipaggiamenti, come il pannello solare. Estremamente affidabile si è dimostrato anche il razzo Vega, alla sua quattordicesima missione, anch’esso di costruzione e concezione prevalentemente italiana.