Un episodio accaduto in California ci permette di riflettere sul fatto che il Web ormai sta rendendo sempre più labile in confine tra pubblico e privato, visto che i contenuti che ogni giorno immettiamo nella rete diventano di dominio pubblico. La stessa sorte viene riservata anche a quelli personali o che comunque non immaginiamo che avranno un largo seguito.
Probabilmente neanche Cynthia Moreno, studentessa universitaria di Coalinga, avrebbe immaginato che conseguenza averebbe avuto la pubblicazione su MySpace di un testo dal titolo “Ode to Coalinga“, in cui manifestava il suo disprezzo per la propria città. Eppure il testo della studentessa è diventato noto a molti.
Per primo è stato il preside di una scuola di Coalinga che ha inviato il testo ad un giornale locale, che l’ha pubblicato attribuendolo proprio alla studentessa, la quale, insieme alla sua famiglia, ha dovuto affrontare l’ira dei concittadini, che si sono accaniti contro la famiglia Moreno, costretta a trasferirsi in un’altra città.
Ma il vero punto centrale della questione è che le autorità giudiziarie della California non hanno dato ragione a Cynthia Moreno, visto che il caso che l’ha vista suo malgrado protagonista non può essere considerato un caso di violazione della privacy.
Il tribunale ha infatti spiegato che ciò che viene immesso in un social network molto popolare come MySpace non può essere considerato più come un contenuto privato, ma come un elemento accessibile a tutti. Internet sta davvero rivoluzionando la sfera del personale, proponendoci spazi dove immettere contenuti come si potrebbe fare su un diario, ma che a differenza di quello tradizionale è aperto alla curiosità di un’intera comunità di internauti.