La serie calcistica Pro Evolution Soccer non sta passando un bel momento di forma ormai da qualche anno. Dopo aver perso il trono qualititativo già da un paio di edizioni a questa parte, la saga Konami ha ceduto il passo quest’anno anche sul mercato, con un FIFA 11 che ha ormai conquistato letteralmente il cuore (e il portafogli) degli appassionati.
Nel corso di una sessione Iwata Ask sul sito ufficiale Nintendo, il director Shinji Enomoto ha parlato della situazione, spiegando perché, anche con tutti i miglioramenti tecnologici possibili, la perfezione per le simulazioni calcistiche non esiste e non esisterà mai: “La nostra filosofia principale è quella di riuscire a riproporre su schermo ciò che accade normalmente sugli spalti e sui campi di gioco durante una partita di calcio”, precisa.
Riferendosi in particolare ai problemi di intelligenza artificiale di compagni e avversari aggiunge: “La tecnologia attuale non ci permette ancora nemmeno di avvicinarci ai reali comportamenti dei calciatori. Non possiamo farci nulla. I giochi di calcio non saranno mai perfetti, perché lo stesso sport cambia continuamente. Guardiamo decine di partite, in particolare dai campionati Europei, e da quelle basi cerchiamo di partire per fare il nostro gioco. Ma non è facile”.
Recentemente, lo sviluppatore ha provato anche ad affidarsi alla tecnica del motion capture, ma anche in questo ambito ci sono rischi e limiti da tenere a mente: “Abbiamo chiesto a qualche calciatore del campionato giapponese di eseguire movimenti tali da poterli riutilizzare poi nel gioco”, ha spiegato. “Non possiamo però chieder loro di fare cose eccessivamente complicate o pericolose come se si trovassero in campo. Non vogliamo rischiare che si facciano male per causa nostra”.
Conclude: “Sono dieci anni che proviamo a riprodurre il calcio nel modo migliore possibile. Ma siamo ancora lontani da quello che vorremmo realmente fare”. Che si stia riferendo, con un pizzico di amarezza, agli attuali sviluppi sulla realizzazione di Pro Evolution Soccer 2012?