Come abbiamo comunicato in un precedente articolo, AMD ha delegato la realizzazione dei processori a The Foundry Company, in cui ha una quota di partecipazione pari al 44,4%.
Questa decisione, che permetterà ad AMD di annullare i debiti e di migliorare la propria posizione economica, non è piaciuta molto ad Intel, che chiederà certamente maggiori informazioni sulla questione.
Ricordiamo, infatti, che tra le due società esistono accordi di cross-license, tra cui quello che consente ad AMD di utilizzare la proprietà intellettuale di Intel per la progettazione e la produzione di CPU x86.
La licenza concessa è di tipo esclusiva e non trasferibile, cioè non è possibile cedere a The Foundry Company il “diritto” di produrre processori x86. Secondo Intel, dunque, ciò potrebbe comportare l’avvio di un’azione legale nei confronti di AMD per violazione degli accordi di licenza.
Il portavoce di Intel, Chuck Malloy, ha dichiarato:
Abbiamo l’obbligo di garantire ai nostri investitori che le nostre proprietà intellettuali vengano rispettate e vogliamo che sappiano che i loro interessi sono tenuti in debita considerazione.
Secondo l’analista finanziario Hans Mosesmann, Intel potrebbe sfruttare l’occasione per “ricattare” AMD. Con la promessa di non intraprendere nessuna azione legale, potrebbe trovare un accordo, ricevendo in cambio il ritiro da parte di AMD delle cause antitrust attualmente in corso.