Il panorama mondiale dei produttori di telefoni cellulari sta mutando sempre di più.
Le esigenze del mercato cambiano e non sempre i produttori di telefonini sanno anticipare questi cambiamenti.
Inoltre la guerra che si combatte ogni giorno a suon di innovazione, prezzi, qualità, ricerca e fusioni rischia di lasciare sul campo qualche produttore.
È il caso di quelli asiatici che non riescono più a stare al passo con colossi come Nokia e Motorola (anche quest’ultima peraltro in difficoltà) e non possono più avvantaggiarsi di economie di scala in un mercato ormai maturo.
Ormai da qualche tempo alcuni produttori asiatici come la taiwanese BenQ, la cinese Ningbo Bird e la giapponese Nec hanno bilanci in rosso con continuo calo di vendita.
La colpa, forse, è del mercato che richiede sempre più spesso prodotti di qualità dotati di alta tecnologia a prezzi contenuti.
Evidentemente questi produttori, nati con prodotti di fascia medio-bassa, non riescono più a tenere il passo.
Chi invece non sente aria di crisi, ma che anzi è leader nel Giappone e non solo, è la Sharp che continua a far registrare record di vendite, la Thoshiba e le nuove realtà cinesi come ZET, Lenovo Group e Huawei Technologies. Queste società sfruttano nicchie di mercato e stipulano accordi con i gestori mobili europei e americani, a cui forniscono un buon prodotto a prezzo conveniente.
Che dire della Sony Ericsson e di LG Electronics? Per quanto riguardano queste due aziende, rispettivamente seconda e quarta nel mercato mondiale, la crisi non sembra interessarle, almeno per il momento.