Nei prossimi anni la Luna sarà la destinazione di decine di nuove missioni spaziali, che avranno bisogno dei servizi di navigazione e telecomunicazione che tutti i giorni vengono comunemente usati sulla Terra, grazie ai satelliti. Internet per gli astronauti e per i turisti spaziali, ma anche sistemi di posizionamento per rover, veicoli a guida autonoma e addetti al mining spaziale, oltre a comunicazioni rapide e sicure, sono solo alcuni esempi delle prestazioni necessarie. Ma quali sono in concreto le operazioni in corso per rendere tutto ciò possibile nei prossimi anni? Vediamo.
Telespazio per il progetto Moonlight
Per questo l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), nell’ambito del progetto Moonlight, che prevede la realizzazione di una costellazione di satelliti lunare per la navigazione e le comunicazioni, ha affidato ad un consorzio internazionale guidato da Telespazio, la joint venture nata tra Leonardo e Thales, uno studio per comprendere di cosa e come ci sarà bisogno per garantire servizi di navigazione e posizionamento sulla Luna e, soprattutto, come assicurare la sostenibilità finanziaria dell’intero progetto.
L’uomo vuole tornare presto sulla Luna, ma questa volta con l’obiettivo di restarci. L’obiettivo è popolare il nostro satellite di uomini, donne e robot impiegati per attività di vario tipo, sia scientifiche che commerciali, garantendo loro tutti i servizi essenziali a queste operazioni.
In quest’ottica sulla Luna sarà fondamentale avere una rete di comunicazione affidabile, sicura e robusta per le attività di uomini e mezzi autonomi, soprattutto quando in futuro le operazioni aumenteranno e interesseranno parti diverse del satellite, che sarà più popolato grazie anche a quel Progetto Artemis statunitense, che mira a sua volta alla realizzazione di future basi permanenti sulla superficie lunare.
In tal senso il progetto analizzerà proprio la possibilità di rendere il sistema LCNS interoperabile con LunaNet, l’infrastruttura della NASA che supporterà, appunto, il sopra citato programma Artemis. L’infrastruttura immaginata dal consorzio, che vede come scritto prima la collaborazione di uno dei principali operatori al mondo nel campo dei servizi satellitari, geoinformazione e sistemi di navigazione in rete come Thales, sarà composta da stazioni lunari e terrestri, e da satelliti in orbita intorno ai due corpi celesti.
Poi il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, che si propone come vero e proprio centro nevralgico del sistema legato a Moonlight, e potrà ospitare i centri di controllo delle missioni, oltre alla gestione dei servizi. Un aspetto fondamentale anche per il corretto funzionamento dei sistemi di navigazione e posizionamento utili per guidare i rover destinati al mining spaziale, una delle più grandi prospettive della futura Lunar Economy.