In occasione della recente International Training Conference & Expo 2005 organizzata dalla High Technology Crime Investigation Association un assistente FBI ha annunciato il prossimo avvio di un progetto online coordinato da Microsoft e dalla stessa Federal Bureau of Investigation. L’obiettivo comune è quello di combattere il crimine online unendo le forze e completando con le rispettive competenze il quadro di un corpo in grado di identificare l’origine di attacchi, truffe e quant’altro.
Il progetto dovrebbe sfociare in un sito web che descrive nei dettagli le potenzialità di tale collaborazione. «Nessuno conosce Windows meglio di Microsoft», così Joe Wilcox (analista Jupitex) dipinge i vantaggi di un simile accordo. In effetti mentre l’FBI si dimostra particolarmente interessata a carpire i lati reconditi del problema per completare la propria forza d’indagine, Microsoft è il braccio destro ideale in quanto annovera tutte le competenze necessarie per scovare l’origine tecnica dei problemi.
Per contro Microsoft potrà godere dei vantaggi derivanti da una partnership con l’FBI in quanto il crimine informatico è spesso rivolto contro gli stessi utenti dell’azienda di Redmond ed un aumento della sicurezza online non può far altro che tramutarsi direttamente in tornaconto per il gruppo stesso. La collaborazione tra Microsoft ed FBI in effetti non è nuova, e solo recentemente ha palesato tutto il proprio potenziale in occasione del fermo dei responsabili del worm ZoTob.
Se la cooperazione è un fatto conclamato ormai da mesi, il progetto sembra rivestire in questo contesto una funzione non funzionale, ma preminentemente comunicativa. Il sito in cantiere, infatti, sembra essere uno sfoggio di potenzialità che, se da una parte consentirà di offrire un maggiore senso di sicurezza all’utenza interessata, dall’altra potrà divenire un deterrente alla criminalità (se non altro quella spicciola).