Partecipando a un progetto formativo rivolto ai bambini di cinque anni, alle scuole elementari e alle loro famiglie, è stato possibile osservare da una prospettiva insolita alcune dinamiche del Web 2.0, in particolare quella del passaparola e quella del networking in senso stretto, cioè del “fare rete”.
Il progetto ha goduto inizialmente di una certa fama locale tra le province di Pisa e Livorno, in quanto coinvolge il Comune di Rosignano M.mo, il II e il I Circolo didattico del territorio, un laboratorio filosofico della Facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, Ichnos, e l’associazione Armunia. Poi ha attirato l’attenzione del direttore de “l’Unità”: non si sa bene come sia accaduto, ma forse è merito della menzione del progetto in un commento a un post nel blog di Concita De Gregorio.
Si tratta comunque di un fenomeno di passaparola mediato anche dalla rete. Dopo la pubblicazione di un articolo sulla versione cartacea e online del quotidiano, l’effetto passaparola si amplifica e, grazie alla diffusione del Web 2.0, è possibile seguire il buzz. Si possono rintracciare le segnalazioni su Facebook e leggere i commenti al progetto in varie regioni d’Italia. Ci si accorge che i siti di alcune “correnti politiche” o sezioni di partito lo propongono alla discussione dei simpatizzanti.
Con Liquida individuiamo i primi blog interessati al progetto, tra cui quello del Prof. Ignazio Licciardi, della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Palermo, che chiede agli studenti del corso di “Educazione di comunità” di commentare l’articolo sul progetto: così, dal blog del Prof. Licciardi ricaviamo oltre cento commenti, che verranno inseriti tra la documentazione da consegnare alla Regione Toscana, che ha contribuito al finanziamento del progetto.
Con il professor Licciardi è seguito un cortese scambio di email e l’augurio di conoscersi presto. Certo, l’articolo su un quotidiano cartaceo è stato fondamentale per moltiplicare il buzz in rete, ma l’uso dei social network può aiutare a mantenere oppure a rilanciare il passaparola. E anche a fare conoscenza. Con un dubbio: nel caso dei commenti più brevi, per quanto interessati, di sconosciuti rintracciabili su Facebook, è consigliabile oppure no presentarsi e intervenire nella discussione?