È cosa nota che Project Ara sia finito nell’archivio delle idee abbandonate. Un’iniziativa interessante, ma accantonata da Google poiché non ritenuta in grado di assicurare un ritorno dell’investimento in termini commerciali, almeno non in tempi brevi. Oggi si torna comunque a parlarne, grazie a nuove informazioni emerse a proposito di uno dei moduli che avrebbero composto lo smartphone.
Quello visibile nell’immagine di apertura è un tardigrado osservato con l’ausilio di una lente d’ingrandimento, più comunemente noto come orso d’acqua. Un piccolo essere dalle dimensioni che variano da 1 a 1,5 mm. Cosa può avere a che fare con il gruppo di Mountain View e con Project Ara? Se il telefono fosse stato commercializzato, l’animaletto sarebbe finito all’interno di uno dei moduli disponibili per l’acquisto, in una sorta di acquario portatile, insieme ad alghe e altro. Stando a quanto riportato sulle pagine del sito VentureBeat, bigG aveva già anche incaricato un’azienda, la Midnight Commercial di Brooklyn, della sua realizzazione.
L’idea era quella di offrire un modulo con microscopio incorporato, che gli utenti avrebbero potuto in qualsiasi momento osservare da vicino, anche attraverso un’applicazione sviluppata ad hoc. Non se ne è fatto nulla. Project Ara rappresenta di fatto un’occasione persa. Un’idea nata all’interno del team ATAP (Advanced Technology and Projects) potenzialmente in grado di innovare l’ambito mobile, offrendo un dispositivo che anziché diventare obsoleto nel giro di pochi anni avrebbe offerto la possibilità di effettuare upgrade hardware mediante la sostituzione dei singoli moduli, un po’ come avviene con un tradizionale PC. Gli tenti sarebbero inoltre stati in grado di configurare il telefono a seconda delle proprie esigenze, con un livello di personalizzazione decisamente elevato, tanto che alcuni avrebbero potuto scegliere di affiancare un acquario a CPU, GPU, RAM e fotocamere.