Il progetto Google Glass non è stato abbandonato, né messo in standby: la nomina di Tony Fadell (ex Apple, Nest) a capo del team che lavora sul dispositivo ha portato ad un significativo e necessario cambio di strategia. Gli occhiali per la realtà aumentata di Mountain View arriveranno probabilmente sul mercato con una forma e con funzionalità differenti rispetto a quanto visto in passato con la Explorer Edition destinata agli sviluppatori.
Nel mese di settembre il programma ha cambiato ufficialmente nome e ora si chiama Project Aura (da non confondere con Project Ara, lo smartphone modulare). Sarebbero tre le versioni in via di sviluppo: una indirizzata all’utenza business, dal design simile a quello visto fin oggi, altre due destinate invece al mercato consumer e quasi certamente senza display. È l’indiscrezione riportata oggi dalla redazione del sito The Information, sulla base di quanto dichiarato da alcune fonti rimaste anonime ma ritenute affidabili.
In particolare, una di queste due versioni sarebbe indirizzata agli sportivi, da indossare durante l’attività fisica e, non avendo uno schermo posizionato davanti agli occhi, si baserebbe sull’interazione audio. In particolare, il sistema integrato sarebbe in grado di trasmettere le informazioni all’orecchio mediante conduzione ossea, senza interferire in alcun modo con il rumore ambientale proveniente dall’ambiente circostante.
Altre informazioni trapelate a proposito di Google Glass fanno riferimento all’assunzione di esperti audio provenienti dal personale di Amazon e ad una finestra di lancio ipotizzata per il 2016. Da non escludere nemmeno la possibilità che le due versioni indirizzate all’ambito consumer possano alla fine essere confluire nella nascita di un solo device. Resta da capire se, in assenza del display, gli occhiali manterranno comunque altre caratteristiche come la fotocamera vista finora a lato della montatura, oggetto di critiche provenienti da più parti in merito a possibili violazioni della privacy.