Stimolare nelle giovani menti l’interesse verso la programmazione, in modo divertente. È questo l’obiettivo ultimo di Project Bloks, iniziativa messa in campo da Google e rivolta ai bambini dai cinque anni in su. Non si tratta di una vera e propria piattaforma né di un prodotto commerciale, bensì di una tecnologia alla quale i produttori potranno ispirarsi per creare giochi da destinare al mercato.
Una proof of concept, dunque, per usare un termine tecnico. Il gruppo di Mountain View ha mostrato con alcune prime demo (raccolte nel video in streaming di seguito) quelle che potrebbero essere le potenzialità della proposta, finalizzata a rendere tangibili i concetti base della programmazione, trasformandoli in oggetti concreti con i quali interagire nel mondo reale. In un certo senso, si tratta di un’idea in qualche modo paragonabile a quella messa in campo da Microsoft con Minecraft: Education Edition. Google sa bene che la tecnologia ricoprirà un ruolo sempre più importante nel mondo e nella vita quotidiana delle persone, dunque in un’ottica lungimirante punta a formare una generazione pronta ad accogliere le sfide che verranno.
I bambini giocano in maniera naturale e imparano utilizzando le mani, costruendo e facendo cose di ogni tipo. Uno dei benefici della programmazione tangibile è che rende il codice fisico, così da poterci giocare.
In altre parole, l’intenzione è quella di prendere i concetti legati al codice, perlopiù astratti, e arricchirli di una dimensione fisica, tangibile, così che anche i più piccoli possano appassionarsi alle dinamiche sulle quali si reggono i principi dello sviluppo. Così Google descrive Project Bloks.
Project Bloks è un progetto di ricerca. Il nostro obiettivo è quello di creare una piattaforma hardware aperta per aiutare sviluppatori, designer e ricercatori a costruire una nuova generazione di esperienze di programmazione tangibili per i ragazzi.