A poche ore dal possibile accordo stretto tra Apple e Google, per ospitare parte dei servizi di iCloud sulla Google Cloud Platform, giunge una notizia in merito alla nuvola targata mela morsicata. La società di Cupertino, infatti, sarebbe al lavoro per diventare completamente autosufficiente per l’infrastruttura dei propri servizi remoti, con la costruzione di nuovi data-center. L’iniziativa, la cui data di possibile realizzazione non è nota, sarebbe stata già ribattezzata “Project McQueen”.
Apple dispone di diversi datacenter, anche di dimensioni davvero generose, dove ospita principalmente i contenuti relativi all’universo di iTunes e correlati, così come alcuni dei propri servizi iCloud. Per la nuvola, tuttavia, la società di Cupertino pare si avvalga anche di provider terzi, come gli Amazon Web Service, Microsoft e, così come annunciato ieri, la Google Cloud Platform. Con il Project McQueen, tuttavia, la società californiana punta a diventare completamente indipendente, ospitando qualsiasi contenuto degli utenti su una nuvola completamente composta da infrastrutture proprie. Serviranno però diversi anni prima che il progetto possa essere completato, si stima almeno un triennio, almeno stando a quanto rivelato da una fonte a VentureBeat.
Stando alle rilevazioni dello scorso febbraio, Apple dispone di 782 milioni di account iCloud attivi nel mondo, ognuno dei quali occupa almeno 5 GB di spazio, ovvero la disponibilità minima del servizio. A questi vanno aggiunti i miliardi di brani e filmati di iTunes, il catalogo di Apple Music, i vari App Store e molto altro. Il desiderio di Cupertino sarebbe ora portare tutti questi servizi “sotto a un unico tetto”, anche per avere un controllo più diretto sui server, soprattutto in termini di gestione e manutenzione, fatto invece complicato quando ci si affida a servizi terzi.
VentureBeat spiega come l’idea di Project McQueen sia nata proprio in relazione a Microsoft: secondo quanto rivelato, anche se non giungono conferme ufficiali, a breve la società di Cupertino potrebbe trovarsi nella situazione di dover investire nella crescita dei data center altrui, poiché la crescita rapidissima dei contenuti richiede nuove infrastrutture. Anziché spendere per strutture terze, naturalmente, la Mela ha deciso di accrescere la propria. Non resta, di conseguenza, che attendere nuovi passi dalla California, per scoprire se questo progetto sarà effettivamente realizzato.