Lo scorso anno Google ha annunciato Project Tango, dispositivo (sia smartphone che tablet) equipaggiato con sensori e componenti hardware in grado di ricreare in tempo reale e in tre dimensioni l’ambiente circostante. Una tecnologia che, se perfezionata e commercializzata, potrebbe tornare utile per una miriade di applicazioni: per il gaming ad esempio, ma anche nel campo dell’ingegneria o per i servizi geolocalizzati all’interno degli edifici.
Il progetto esce oggi ufficialmente dall’incubatore Google ATAP e diventa una divisione indipendente nel gruppo di Mountain View. Ad annunciarlo è la pagina ufficiale su G+, con un post che lascia intendere la possibilità di assistere in un futuro non troppo lontano alla vendita dei device, più probabilmente il tablet già finito a novembre nelle mani degli sviluppatori. Ecco un estratto dell’intervento in forma tradotta.
La strategia innovativa di ATAP è caratterizzata da obiettivi ambiziosi, limiti nelle tempistiche e team al lavoro su progetti temporanei. Dunque, dopo due anni trascorsi in fretta all’interno di ATAP e numerosi successi raggiunti dal punto di vista tecnico, la squadra Tango si sposta da ATAP all’interno di un’altra divisione Google. Siamo entusiasti del fatto che sia possibile proseguire lo sviluppo della tecnologia per gli utenti.
Dal punto di vista tecnico il dispositivo integra un processore NVIDIA Tegra K1, 4 GB di RAM, memoria interna da 128 GB per lo storage, display da 7 pollici Full HD (risoluzione 1920×1200 pixel), Bluetooth, slot per schede nano-SIM e connettività 4G-LTE. Il vero cuore hi-tech pulsante è però rappresentato da un sensore di profondità e da diverse fotocamere, impiegate sia per rilevare gli oggetti statici presenti nelle vicinanze che quelli in movimento. Curiosamente, pur essendo prodotto da Google, il tablet non è equipaggiato con il nuovo sistema operativo Android 5.0 Lollipop, bensì con la più datata versione 4.4.2 KitKat. Al momento l’unico produttore che ha espresso interesse nei confronti del progetto è LG.