Ogni mese, analizzando le statistiche ufficiali relative alla distribuzione delle varie edizioni di Android, diviene quasi d’obbligo discutere del fenomeno relativo alla frammentazione, ovvero la contemporanea presenza di molte release diverse. Un problema concreto, anche in termini di sicurezza, che può essere contrastato percorrendo una sola via: rilasciando gli aggiornamenti in modo più rapido.
Google sta lavorando ormai da molto tempo per raggiungere l’obiettivo, ma i risultati finora stentano a notarsi: basti pensare che i numeri di inizio maggio vedono Nougat solo al 7,1% della quota complessiva, nonostante l’arrivo di Android O sia quasi dietro l’angolo (maggiori informazioni all’I/O di mercoledì). Un decisivo passo in avanti potrà essere compiuto grazie a Project Treble, un’iniziativa annunciata da bigG e finalizzata proprio a velocizzare il rilascio degli update, attraverso una netta separazione tra il core di Android e le personalizzazione applicate dai produttori. Il vantaggio, in termini di tempistiche per il rilascio, deriva dal fatto che il gruppo di Mountain View potrà dedicarsi ad aggiornare il codice alla base del sistema operativo, mentre produttori e chipmaker (Samsung, Qualcomm, LG ecc.) potranno concentrare i propri sforzi su quello relativo alle specifiche componenti sfruttando Vendor Interface e VTS (Vendor Test Suite).
Una sorta di approccio modulare, insomma. Una questione tecnicamente complessa, ma che dovrebbe tradursi concretamente nell’arrivo di update in tempi ragionevoli. A sfruttarne i vantaggi saranno tutti i dispositivi commercializzati in seguito al debutto ufficiale di Android O, atteso per l’autunno. È dunque lecito ipotizzare che i primi effetti concreti di Project Treble in termini di lotta alla frammentazione non saranno visibili prima del prossimo anno.