La cinese Foxconn ha comunicato una iniziativa quantomeno originale per risolvere il problema dei suicidi in azienda. Il gruppo, infatti, è stato al centro di gravi casi nel recente passato, con numerosi dipendenti portati all’estremo gesto a causa di condizioni di lavoro e pressioni eccessivamente stressanti.
Per prevenire i suicidi la Foxconn chiede ora ai propri dipendenti un vero e proprio impegno: la forza lavoro dell’azienda dovrà firmare una liberatoria con cui ogni singolo lavoratore si impegna a non farsi del male, a denunciare ai superiori eventuali difficoltà e ad accettare eventuali interventi che l’azienda imponesse per ripristinare la salubrità mentale dei lavoratori in maggior difficoltà.
La Foxconn è al centro della critica internazionale perchè in passato ha ottenuto importanti commesse da gruppi occidentali quali Apple, Dell e Nokia. Questi ultimi sono stati considerati indirettamente responsabili dei suicidi e l’intera macchina produttiva è stata così portata all’attenzione del pubblico evidenziando le difficili condizioni di lavoro e le conseguenze in termini di suicidi e tentati suicidi (almeno una dozzina i casi nell’ultimo anno).
L’azienda ha anche aperto le porte dello stabilimento di Shenzhen (quello maggiormente indiziato per quanto successo in passato) ai giornalisti, così che l’immagine del gruppo possa essere recuperata evitando problemi diplomatici con le grandi commesse occidentali.
La lettera non potrà risolvere né i guai del passato, né i problemi che ancora attanagliano l’azienda. Piuttosto, la firma libera il gruppo da eventuali disponibilità ed isola una volta di più i dipendenti rispetto ai loro diritti. L’operazione mediatica, però, è stata portata comunque a compimento per ripulire il brand dalle macchie del passato. Ed Apple ha apprezzato: «Siamo in contatto diretto con i dirigenti Foxconn e crediamo stiano prendendo la vicenda molto seriamente […] Una squadra di Apple sta valutando indipendentemente i passi che stanno intraprendendo per fronteggiare questi eventi tragici e noi continueremo le ispezioni in corso nelle strutture in cui si realizzano i nostri prodotti». Apple è stata pesantemente coinvolta nel caso Foxconn a causa del suicidio di un dipendente che ha messo fine alla propria vita dopo lunghi interrogatori dovuti all’accusa di furto di un prototipo di iPhone.
Ma a dimostrazione del fatto che la lettera non possa risolvere alcun problema, il management avrebbe in parte rigettato la prima versione del testo promettendo una riformulazione degli impegni adottati dagli utenti. Ma non solo: la notizia è giunta alla stampa nelle stesse ore in cui un nuovo suicidio si aggiungeva alla schiera delle tragedie del passato. Il problema Foxconn, insomma, è più grave che mai.