La Germania ha approvato la nuova normativa in materia di diritti digitali, inasprendo per molti versi la legge precedente che già prevedeva una tassa sui CD e DVD vergini che compensasse le perdite addebitabili alla pirateria.
Ora la nuova normativa, secondo quanto affermato dal ministro della giustizia federale tedesco, Brigitte Zypris, allinea l’apparato legislativo della Germania alle normative imposte dall’Unione Europea. Di fatto però si tratta di una stretta al nodo che già la precedente legge aveva fatto, in una direzione che limita sempre di più le copie ad uso personale, ridefinendo proprio il senso stesso del termine “uso personale”.
Il punto della norma è il materiale non criptato, quindi non dotato di sistemi di protezione (che siano DRM o altro): tutte le copie, anche quelle personali, devono derivare direttamente da materiale legale ed autorizzato. Vietato quindi tenere copie di copie, ma solo copie di materiale legale.
Ma ciò che ha fatto arrabbiare di più gli avversatori della legge è stato il modo nel quale è stata lasciata mano libera ai produttori di tecnologia e di contenuti nello strutturare i loro prezzi, senza cioè che venissero fissati dei tetti. A corollario di tutto ciò la legge si estende anche alle copie di materiale preso da librerie, IPTV e trasmissioni televisive via etere. Inoltre stabilisce nuove regole per l’archiviazione e la conservazione del materiale.