Nemmeno ci siamo abituati a che Flash non è più l’unico player nel mondo della programmazione multimedial-visuale per il web che Silverlight di Microsoft arriva già alla versione 2, da oggi disponibile nella sua prima beta assieme ad Internet Explorer 8.
Ma nonostante sia molto atteso anche il browser di Redmond, tutte le attenzioni sono per Silverlight 2, le cui innovazioni rispetto alla prima versione sono innumerevoli. Inoltre la breve distanza dal primo lancio dà l’idea che la seconda installazione del software sia quella destinata alla vera competizione e che la prima fosse pura sperimentazione.
Innanzitutto i codici supportati sono molti di più: IronRuby, IronPython, Javascript e .Net. Inoltre è stato messo a punto un sistema di streaming su misura che fa sì che la banda messa a disposizione al pari del tipo di compressione si adattino automaticamente alla potenza della connessione del client. Alla base dell’interfaccia grafica poi c’è la tecnologia di Windows Presentation Foundation e ciò significa sostanzialmente grandi opportunità di personalizzazione. Infine gli strumenti di sviluppo ora includono anche parti di Visual Studio e Expression.
Le rinnovate potenzialità sembrano aver attratto anche molti nuovi partner. Infatti già c’è notizia di contratti stretti con NBC Sports, che userà Silverlight per la copertura in rete delle prossime Olimpiadi, Hard Rock International, per la messa in mostra dei memorabilia, il Cirque Du Soleil, Move Networks, che fornisce la tecnologia video per ABC, CW, Discovery Communications, ESPN, Fox, e Warner, più una serie di future idee per il mondo mobile (in combutta con Nokia).
Il product manager di Silverlight, Brian Goldfarb ha dichiarato trionfalmente a BetaNews che «il fatto che Silverlight possa diventare ubiquo come Flash e anche superarlo non è più in forse. Ora bisogna solo capire quando capiterà». Ad avvalorare la sua tesi poi ci sono state anche altre dichiarazioni sul fatto che con Silverlight 2 si voglia superare il concetto di codice unico, perciò il programma non sarà più limitato al C# o al Visual Basic.
Microsoft sostiene anche che non spingerà i consumatori ad adottare la propria tecnologia come ha fatto in passato, nè studierà modi per rendere la sua adozione un obbligo. L’obiettivo è insomma arrivare ad un livello in cui saranno gli utenti a volerlo installare.