I dischi a stato solido saranno sicuramente i dispositivi di archiviazione preferiti tra un paio di anni, ma attualmente hanno diverse limitazioni.
Innanzitutto il costo, poi le ridotte capacità, ma soprattutto le scarse prestazioni durante le operazioni di scrittura casuale.
Ciò è dovuto principalmente ai controller e al file system che non sono ottimizzati per memorie a stato solido. Per tale ragione, Sandisk ha progettato il file system ExtremeFFS, in grado di incrementare la velocità di scrittura fino a 100 volte.
Al prossimo CES di Las Vegas, Sandisk mostrerà i primi esemplari di dischi a stato solido che implementeranno la tecnologia ExtremeFFS, ma anche altre innovazioni che permetteranno la diffusione anche tra gli utenti non enterprise.
Gli SSD attualmente in commercio si dividono in due classi: SLC (più costosi, meno capienti e più veloci) che utilizzano un bit per cella di memoria (due stati), e MLC (meno costosi, più capienti e più lenti) che utilizzano due bit per cella di memoria (quattro stati).
Per aumentare la capacità occorre dunque aumentare il numero di bit per cella, ma ciò comporterebbe un ulteriore riduzione delle prestazioni. Con il file system ExtremeFFS, però, sarà possibile realizzare SSD MLC a tre e quattro bit per cella.
Come conseguenza, avremo SSD più veloci in scrittura, più capienti e con costi per gigagyte inferiori agli attuali. Tutto questo sarà possibile non prima della fine del 2009, quando verrà introdotto il processo produttivo a 34 nanometri.