Non fanno parte di un sindacato vero e proprio, eppure gli utenti di eBay hanno dimostrato in più occasioni di essere coesi nel contestare alcune delle politiche attuate dal più grande portale di aste online al mondo. Determinati a far valere le loro ragioni, i numerosi frequentatori di eBay hanno indetto per il prossimo primo maggio un’intera giornata di boicottaggio. In prima linea ci saranno i rivenditori del portale di aste, delusi dalle ultime politiche attuate dalla società di San Josè.
Gli utenti di eBay, infatti, contestano ormai da tempo le nuove strategie del portale che sembrano favorire i grandi rivenditori a discapito dei piccoli membri che per anni hanno animato il più grande bazar online. Commissioni troppo alte e una progressiva perdita del senso di community sembrano essere gli elementi maggiormente osteggiatti dagli utenti di eBay. Le dichiarazioni del nuovo amministratore delegato, John Donahoe, determinato a trasformare il portale di aste in una sorta di “shopping center” ha suscitato non poche perplessità tra gli storici rivenditori di eBay, preoccupati per il destino dei loro piccoli esercizi commerciali online.
Elemento centrale della discordia, e del boicottaggio del prossimo primo maggio, è la decisione degli amministratori di eBay di modificare sensibilmente il sistema di feedback offerto agli utenti e ai rivenditori. Nello specifico, dal prossimo mese solamente gli acquirenti potranno lasciare commenti e recensioni sulle loro esperienze di acquisto, mentre i rivenditori verranno privati della possibilità di replicare pubblicamente ai giudizi negativi. Il nuovo sistema di valutazione rispecchia le intenzioni di Donahoe di rendere eBay un vero e proprio sito per lo shopping, ma tradisce in parte lo spirito di community con cui lo stesso portale per le aste online era stato concepito circa tredici anni fa.
Secondo i rivenditori, inoltre, la nuova politica sui feedbacks potrebbe favorire eccessivamente i grandi rivenditori, forti degli alti volumi di vendita, rispetto ai piccoli che avrebbero meno risorse per difendere il loro operato online. L’applicazione di commissioni più basse per i rivenditori con un alto numero di transazioni, decisa alcune settimane fa, sembra favorire ancora una volta i grandi centri di scambio su eBay rispetto ai piccoli rivenditori, spesso schiacciati da una concorrenza poco sostenibile. Da qui la volontà di riportare all’attenzione della dirigenza di eBay le istanze dei tanti utenti e rivenditori attraverso una giornata di “sciopero” dalle aste.