Mentre il mondo dell’editoria si interroga su come portare avanti il proprio business nell’era digitale, l’informazione online ottiene per la prima volta uno dei più grandi riconoscimenti del settore, portando una testata disponibile esclusivamente su Internet alla ribalta delle cronache.
Si tratta del sito di informazione no-profit ProPublica, che ha vinto il prestigioso premio Pulitzer per la categoria “giornalismo investigativo”. A essere premiato è stato l’articolo-inchiesta intitolato “The Deadly Choices at Memorial”, preparato della reporter Sheri Fink in collaborazione con il New York Times Magazine e incentrato sulle morti, definite controverse, accadute in un ospedale di New Orleans ai tempi del passaggio dell’uragano Katrina, che devastò la città alcuni anni or sono.
A far notizia è così che, per la prima volta in assoluto, è stato riconosciuto il lavoro di indagine giornalistica portato avanti non tanto da un giornale cartaceo o da una testata appartenente all’editoria “tradizionale”, quanto un articolo pubblicato sul Web, a chiara testimonianza di come ormai l’informazione online vada acquistando sempre più una sua dimensione e una certa “dignità” anche agli occhi di chi, fino a ieri, definiva vero giornalismo solo quello proveniente dalla carta stampata.
Nel dettaglio, ProPublica è un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone l’obiettivo di finanziare le inchieste di 32 reporter, pubblicando i loro lavori direttamente sul proprio sito nonché mettendoli a disposizione gratuitamente delle altre testate di informazione: lo stesso metodo usato con l’articolo di Sheri Fink, pubblicato dal New York Times Magazine, oltre che da ProPublica ovviamente.
A mettersi in luce all’ultima edizione del Pulitzer sono stati infine il Washington Post che si è aggiudicato ben quattro riconoscimenti in diverse categorie, e il New York Times, che ha collezionato tre premi.