Non sono notizie positive quelle che giungono da Redmond per circa tremila dipendenti Microsoft. Come anticipato durante lo scorso gennaio, il colosso dell’informatica sembra essere ormai prossimo a una nuova serie di licenziamenti per completare il taglio di cinquemila posti di lavoro previsto per fronteggiare la crisi economica e garantire un minimo di turnover interno. La nuova riduzione del personale era ormai attesa da alcune settimane e conferma la linea assunta da Microsoft a inizio anno.
Nonostante la società non abbia rilasciato dati precisi sul numero di persone interessate dal nuovo ridimensionamento, IDG News è entrato in possesso di un documento inviato ai dipendenti di Redmond da parte di Steve Ballmer. Nel breve messaggio, il CEO di Microsoft annuncia che con i nuovi tagli il piano sui cinquemila esuberi sarà portato pressoché a compimento. Ciò dovrebbe dunque implicare il licenziamento di circa tremila dipendenti, che andranno ad aggiungersi ai 1.400 lasciati a casa durante lo scorso mese di gennaio.
Al termine del documento inviato ai dipendenti, Ballmer ricorda infine come buona parte dei tagli al personale interesseranno gli Stati Uniti e in misura minore le filiali in alcuni altri paesi all’estero. Il messaggio si conclude con una considerazione sul difficile momento dettato dalla crisi economica e sull’impossibilità di escludere totalmente l’ipotesi di nuovi tagli nel breve periodo: «Continueremo a monitorare attentamente l’impatto della crisi economica sulla società e, se necessario, assumeremo nuove iniziative in merito ai costi e a ulteriori riduzioni del personale».
Nonostante i gelidi venti della crisi, Microsoft continua comunque a investire con una serie di nuove assunzioni per rinnovare parte della propria forza lavoro. Il colosso dell’informatica prevede di assumere tra le duemila e le tremila persone entro la fine dell’anno in corso per controbilanciare i licenziamenti effettuati nel corso degli ultimi mesi. Nel primo trimestre del 2009 la società ha assunto circa 800 nuovi dipendenti, ma considerato l’attuale numero di licenziamenti annunciati il bilancio complessivo rimane naturalmente in territorio negativo.
Microsoft può fare affidamento su circa 95mila dipendenti tra gli Stati Uniti e i numerosi altri paesi del mondo in cui è presente con uffici e filiali. La riorganizzazione di parte del personale si è resa inevitabile per mantenere in ordine i conti e fronteggiare da subito le ripercussioni della recessione. Una mossa rivelatasi necessaria anche alla luce dei dati in negativo dell’ultima trimestrale di cassa, la prima con il segno meno in 23 anni di quotazione in borsa di Microsoft. Sarà lasciato a casa il 5% del personale del Regno Unito (140 unità su 2880); nessun numero trapela invece relativamente al fronte italiano.