Nel nostro paese il nome Proterra è poco conosciuto, ma oltreoceano l’azienda si è già distinta per la progettazione e la messa in strada di autobus elettrici in grado di percorrere oltre 560 Km con una sola ricarica delle batterie equipaggiate, a zero emissioni e dunque senza alcun tipo di impatto sull’ambiente. Ora il gruppo annuncia il proprio interesse nei confronti della guida autonoma applicata ai mezzi per il trasporto pubblico.
La fase di test del programma ha già preso il via nella città di Reno (Nevada). Si tratta di una sperimentazione differente rispetto a quella che vede coinvolte realtà come Waymo o Uber, per ovvie ragioni: non si tratta di veicoli tradizionali destinati alla movimentazione di pochi passeggeri, ma di bus che ospitano al loro interno decine di persone. Per questo motivo, secondo il CEO di Proterra, anche quando il sistema self-driving di bordo sarà ritenuto pienamente affidabile e certificato, dovrà comunque essere presente un conducente in carne ed ossa. Il suo compito non sarà quello di affiancare la tecnologia in fase di guida, bensì prendersi cura di chi viaggia, ad esempio aiutando le persone con disabilità a salire o scendere dal mezzo.
L’approccio adottato per la guida autonoma di Proterra è simile a quello delle auto più tradizionali: sensori e videocamere integrati al fine di effettuare la scansione della strada e dell’ambiente circostante, rilevando la presenza di altri veicoli, di pedoni o ciclisti, interpretando inoltre la segnaletica orizzontale e quella verticale. Le informazioni rilevate vengono elaborate da algoritmi in tempo reale, adeguando così la marcia. Si tratterà comunque di un lungo processo di sviluppo e test, condotto in collaborazione con le autorità locali e con il laboratorio Living Lab Coalition della UNR (University of Nevada, Reno). Nessuna tempistica è stata fornita per un debutto ufficiale.