Una protesi bionica con feedback sensoriale ha permesso a due amputati di sentire di nuovo le gambe. Per la prima volta al mondo questo è stato possibile grazie a una interfaccia che invia al sistema nervoso dei pazienti le informazioni sul movimento del ginocchio, ma anche il contatto del piede con il suolo. Si tratta di un’interfaccia uomo-macchina che permette di percepire la protesi in maniera naturale e riduce anche il dolore da arto fantasma.
La sperimentazione è durata tre mesi e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Medicine, in uno studio di respiro internazionale coordinato dal Politecnico federale di Zurigo (Eth) e con il contributo di Silvestro Micera della Scuola Sant’Anna di Pisa e del Politecnico di Losanna (Epfl).
La nuova protesi riduce anche l’affaticamento della camminata ed è stata impiantata su due pazienti che hanno subito un’amputazione al di sopra del ginocchio. e su questo ha collaborato anche l’Università di Belgrado. Silvestro Micera ha dichiarato all’Ansa:
Lo studio dimostra ancora una volta le enormi potenzialità della stimolazione intraneurale, che finora abbiamo sperimentato per la mano nell’uomo e per il nervo ottico nel modello animale. Il nostro prossimo obiettivo è sviluppare impianti per la stimolazione intraneurale che siano permanenti e senza fili, per consentire di usare le protesi più a lungo e in modo più naturale: per questo è nata la startup SensArs guidata da Francesco Petrini, primo autore dello studio. Stiamo infatti lavorando con Vincenzo Lionetti della Scuola Sant’Anna al progetto europeo NeuHeart, per sviluppare un sistema che permetta di controllare elettricamente i cuori trapiantati.
Questo dimostra come la ricerca continua a fare passi molto importanti verso una completa riabilitazione delle persone che hanno subito amputazioni.