Un androide rivoluzionario capace di replicare fedelmente il corpo umano è stato presentato dalla startup polacca Clone Robotics. Si chiama Protoclone e, con le sue caratteristiche avveniristiche che ricordano i robot della serie TV “Westworld”, promette di inaugurare una nuova era nella tecnologia avanzata della robotica umanoide.
L’innovativo automa si distingue per la sua sofisticata ingegneria: incorpora 500 sensori distribuiti sul corpo, può muoversi con 200 gradi di libertà e dispone di fibre muscolari ultra-reattive con tempi di risposta di appena 30 millisecondi. Questa combinazione permette una simulazione incredibilmente realistica delle funzioni corporee umane, dai movimenti muscolari alla circolazione sanguigna.
Il cofondatore Dhanush Radhakrishna non nasconde le ambizioni del progetto, definendo Protoclone come il punto di svolta nell’evoluzione degli androidi. L’azienda ha già pianificato il lancio di 279 unità della versione Alpha entro il 2025, segnando l’inizio della commercializzazione.
Il debutto pubblico dell’androide ha però diviso l’opinione pubblica. Il video di presentazione mostra una figura dall’aspetto controverso: sospeso da cavi, con corpo candido e testa scura reclinata, attraversato da vene artificiali visibili. Un’immagine che ha suscitato paragoni con creature alla Frankenstein, generando reazioni contrastanti sui social media.
Il dibattito si è rapidamente esteso alle implicazioni etiche del progetto. Mentre alcune voci, tra cui il blog di Beppe Grillo, mettono in guardia sui rischi di una possibile sostituzione dell’uomo, altri vedono in questa tecnologia avanzata un’opportunità di progresso nell’automazione avanzata.
L’ispirazione dichiarata a “Westworld” ha contribuito ad amplificare l’interesse mediatico intorno al progetto. Mentre ci avviciniamo al lancio della versione Alpha, la società si prepara a dimostrare come questa tecnologia possa integrarsi nel tessuto sociale, alimentando ulteriormente il dibattito sulla coesistenza tra umani e robot umanoidi.