Non cessa la bagarre tra Apple e Proview sull’utilizzo del marchio esclusivo di iPad in Cina. Dopo la caduta della causa negli Stati Uniti, dove le corti hanno escluso la possibilità di un comportamento scorretto da parte di Cupertino, l’azienda asiatica non vuole arrendersi. E, così, ha rifiutato una compensazione di 16 milioni di dollari da parte della Mela.
Proview non si accontenterebbe di questo accordo monetario extragiudiziario, a quanto pare proposto da Cupertino in vista dei possibili ostacoli in tribunale, avanzando quindi una controproposta: 400 milioni di dollari per lasciarsi alle spalle il contenzioso.
Secondo The Next Web, la richiesta di Proview si configurerebbe come un tentativo estremo di battere cassa per trovare, in tempi rapidissimi, del contante con cui pagare i numerosi debitori, 8 dei quali sono delle banche cinesi. La società, infatti, è da tempo sull’orlo del fallimento e da anni non lancia prodotti di presa sul mercato. Il nome IPAD deriva da “Internet Personal Access Device“, un computer entry level decisamente simile ai vecchi eMac, prodotto all’inizio degli anni 2000.
Le ragioni dell’incessante battaglia legale sono ormai ben note: Apple avrebbe acquistato i diritti di sfruttamento del nome iPad tramite una transazione in quel di Hong Kong, ma Proview si appellerebbe a una norma che vieta la sottoscrizione di simili contratti al di fuori dei confini della Cina continentale. Apple, che fino a pochi giorni fa era determinata a lottare fino all’ultimo colpo per la protezione del marchio che – così come constatato in USA – le spetterebbe legittimamente, pare abbia cambiato idea dopo aver rilevato un certo ostracismo delle corti. Non sono nemmeno servite le minacce, a dir la verità inverosimili, di spostare gli impianti produttivi dalla Cina al Brasile: così come sottolineato dall’avvocato Xie Xianghui, legalmente il brand iPad è ancora di proprietà di Proview sul territorio della repubblica rossa.