Dietro al nome “PianoInnovazione” c’è qualcosa di importante. Dietro al nome “PianoInnovazione” c’è un progetto, c’è un ideale. Dietro al nome “PianoInnovazione” c’è la provincia di Roma ed un impegno promesso nei confronti dell’innovazione tecnologica. Dietro al nome “PianoInnovazione” c’è il wireless, c’è l’always on, c’è un ecosistema che permea ovunque cercando non solo di portare internet in ogni angolo della provincia, ma anche di calmierare le situazioni di maggior difficoltà che il digital divide ancora impone sul territorio.
La presentazione è di Nicola Zingaretti, Presidente della provincia di Roma: «Il PianoInnovazione oltre a lottare contro le discriminazioni del diritto all’accesso alla rete rientra nel progetto di modernizzazione della nostra Provincia, di competitività e crescita». Il tutto, infatti, si dirama in tre direzioni precise, tre direttrici complementari che intendono rappresentare una base importante da cui partire:
- la realizzazione di aree pubbliche con accesso Wifi ad internet da parte dei cittadini dei Comuni della provincia di Roma;
- la diffusione della Banda Larga in tutte le abitazioni della provincia di Roma attraverso lo sviluppo del piano “Zero Digital Divide”;
- l’apertura di 50 centri di creatività e innovazione sul territorio Provinciale.
Per quanto concernete la rete in via di costruzione, il comunicato ufficiale spiega: «Per contrastare il Digital divide e favorire l’accesso ad internet, l’Amministrazione Zingaretti doterà nei prossimi mesi le principali aree pubbliche e i più importanti luoghi di ritrovo del territorio provinciale di un’infrastruttura centrale di gestione che prevede la presenza di quaranta Hot Spot». Difficile ricollegare il progetto ad una autentica lotta al digital divide, comunque i benefici dell’esperimento sono innegabili. «Gli Hot Spot realizzati, di proprietà della Provincia, costituiranno il primo nucleo autorevole di una rete federata a cui possano connettersi anche reti di privati o di altre istituzioni. L’idea di base è quella di unire le risorse e condividere i benefici con altre reti pubbliche di biblioteche, istituzioni, centri sociali, centri sportivi e ricreativi.»
La provincia ha peraltro intenzione di includere nel progetto le importanti istituzioni universitarie presenti sul territorio: «Questa rete non sarà semplicemente un punto di collegamento a internet, ma fornirà accesso attraverso le stesse antenne e la stessa rete fisica a reti di servizio per le amministrazioni e alla rete di ateneo delle Università di Roma. Infatti, attraverso un accordo che la Provincia intende sottoscrivere con le quattro università pubbliche di Roma (La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Iusm) questi hot spot permetteranno agli studenti di collegarsi alla rete wifi della propria università anche senza venire a Roma. Una prima fase del progetto sarà dedicata allo studio del territorio per individuare le localizzazioni di almeno altri 400 punti (indicativamente 1-2 per ognuno dei 50 Comuni fino a 3000 abitanti, 2-3 per ognuno dei 30 Comuni tra i 3000 e i 10000 abitanti e una media di 5 per gli altri 40 Comuni maggiori)».
Per quanto concernente invece il piano “Zero Digital Divide“, aspetto del progetto che più radicalmente intende incidere sull’assenza di copertura relativamente al broadband domestico e business, si spiega: «L’Amministrazione provinciale assumerà un ruolo decisivo per lo studio e per il monitoraggio del Digital divide promuovendo un tavolo informale a cui prenderanno parte diversi Stakeholders (operatori grandi, medi e piccoli di diverse tecnologie), associazioni di utenti, consumatori, rappresentanti e referenti delle istituzioni. Il tavolo provvederà, nel corso del mandato, a mettere a punto e a tenere aggiornata una mappatura reale della copertura di banda larga nel territorio della provincia. Fornirà un sito in modalità interattiva web in cui gli utenti potranno segnalare le diverse situazioni percepite. La Provincia di Roma, in seguito al lavoro svolto dal tavolo, programmerà interventi a supporto dell’infrastrutturazione del territorio per portare la banda larga nelle case, anche attraverso sussidi all’investimento per gli operatori e con l’uso di tecnologie alternative (Hyperlan wireless, Wi-Max, power-line ecc). Gli operatori volta per volta saranno individuato con bandi di gara».
Un apposito documento pdf è stato messo a disposizione online per spiegare il progetto nei dettagli, fornendo così uno spaccato preciso di quella che intende essere la risposta della provincia di Roma alla domanda di connettività che, quando assente, le autorità hanno il dovere di stimolare.