La Playstation 3 sarebbe come il vino, più invecchia e più il suo valore ne viene esaltato. Kaz Hirai, presidente di Sony Computer Entertainment, ha dichiarato infatti alla rivista Official PlayStation Magazine (come ripreso peraltro in giornata anche da Tom’s Hardware): «la potenza che abbiamo inserito in PS3 si manifesterà realmente con i titoli che usciranno tra quattro, cinque o sei anni». La console di casa Sony sarebbe quindi ora come ora troppo ‘avanti’ e non in grado di mostrare tutte le sue potenzialità, ma in un prossimo futuro le sue caratteristiche peculiari come il lettore Blu-ray integrato, il controller SixAxis e l’avanzatissimo processore Cell, si riveleranno capaci di rispondere alle esigenze di un mondo mondo video ludico in continua trasformazione. Acquistare una Playstation 3 ora costituirebbe quindi un vero e proprio investimento per i prossimi 10 anni.
Tra i titoli esclusivi per Playstation 3, Killzone 2 si preannuncia come qualcosa in grado veramente di esaltare le capacità della console di casa Sony. Steven Ter Heide, produttore del gioco, descrive l’approccio del team alla programmazione su PS3 con le seguenti parole: «non potevamo fare nulla del genere su macchine che non fossero la PS3. […] La Xbox 360 non possiede il SixAxis o il Blu-ray. Playstation 3 invece si. E per noi è una gran cosa. Il livello che avete appena visto occupa 2Gb. Avevamo assolutamente bisogno del Blu-ray per realizzare il gioco. Non penso sarebbe possibile farlo stare sulla Xbox 360 senza prendere alcune scorciatoie». Anche il videogioco Haze, ora esclusiva per Playstation 3, sembra avere tutte le carte in regola per divenire una killer application in grado di fare finalmente vedere al mondo intero di cosa siano capaci i potenti muscoli della nuova Playstation.
In definitiva Sony è convinta del fatto che l’ampia capacità di immagazzinamento dati offerta dal supporto Blu-ray possa rivelarsi determinante in un prossimo futuro e del fatto che il processore Cell abbia enormi potenzialità, le quali verranno realmente sfruttare solo quando i programmatori avranno veramente preso confidenza con la programmazione di tale sofisticata (ma nel contempo complessa) CPU. E per farlo sarà necessario del tempo, forse alcuni anni.