La PlayStation 4 è equipaggiata con una CPU octa core, ma fino ad oggi gli sviluppatori sono stati in grado di sfruttare solamente sei dei core integrati per l’elaborazione di comparto grafico, audio e intelligenza artificiale, in quanto gli altri due sono stati riservati da Sony alla gestione delle operazioni relative al sistema operativo. Di recente le cose sono cambiate e il gruppo giapponese ha sbloccato l’accesso al settimo core, il che rende la piattaforma teoricamente più performante durante l’esecuzione dei titoli.
Ovviamente, eventuali miglioramenti si vedranno solo in futuro, poiché per sfruttare queste nuove risorse è necessaria un’apposita ottimizzazione del codice, da apportare in fase di sviluppo o post-lancio con il rilascio di una patch. Quest’ultima ipotesi è tutta via poco probabile, se si tengono in considerazione i costi da affrontare per le software house. A scoprire la novità sono stati alcuni membri del forum Beyond3D, dando uno sguardo al changelog riguardante la componente audio middleware FMOD (come riportato di seguito). Sony non si è ancora espressa in merito in via ufficiale, ma secondo alcune fonti la potenza di calcolo in questione verrà comunque divisa tra le operazioni del sistema operativo e quelle legate al gaming.
PS4: l’aggiunta di FMOD_THREAD_CORE6 consente l’accesso al settimo core appena sbloccato.
Microsoft ha fatto altrettanto con la propria Xbox One all’inizio del 2015, aggiornando l’SDK dedicato agli sviluppatori. Anche in quel caso, il settimo core è risultato essere diviso tra i compiti del S.O. e quelli legati all’elaborazione dei titoli videoludici, risentendo pesantemente (fino al 50% delle prestazioni) nel caso dell’utilizzo di funzionalità come i comandi vocali tramite la periferica Kinect. Lo stesso avviene ora con PS4. Non resta che attendere per capire in che modo questa quota di “potenza extra” potrà tradursi in benefici concreti per il giocatore finale.