Sony non venderà in perdita la PS4 ma anzi dovrebbe guadagnare circa 18 dollari per ogni unità venduta. Lo rivela un’analisi effettuata dalla società di consulenza IHS iSuppli, che stima come i costi di produzione e dei materiali per realizzare una console si aggirino intorno ai 381 dollari. Il sistema è in vendita al pubblico a 399 dollari.
La casa produttrice spende dunque molto meno rispetto a quanto fatto per la PlayStation 3, che inizialmente era in vendita nei negozi a 599 dollari ma che costava a Sony ben 805 dollari in produzione. Negli ultimi sette anni, il gruppo ha offerto varie revisioni della propria console di punta, molte delle quali sono però state vendute in perdita. Tuttavia, con la nuova PS4, Sony ha prodotto un sistema i cui componenti e costi di produzione sono bassi e in grado di garantire una redditività fin dall’inizio.
La PS4 è anche più economica della PlayStation 3 Slim venduta nel 2009 (modello CECH-2001A), che costava 336 dollari quando in realtà era in vendita a 299 dollari. «La PlayStation 4 riesce a mantenere i costi bassi concentrando la maggior parte delle spese sul processore e sulla memoria e riducendo l’esborso per il drive ottico, l’hard disk e altri sottosistemi», afferma Andrew Rassweiler di IHS, il quale ha rivelato nella propria analisi anche i prezzi delle singole componenti della console. Tra queste spiccano il processore AMD, il cui costo di produzione è pari a 100 dollari, i blocchi di memoria per cui l’azienda spende 88 dollari, l’hard disk Seagate (37 dollari), il lettore Blu-Ray/DVD (28 dollari) e il controller DualShock 4 (18 dollari).
Ai costi di produzione devono esser aggiunte altre spese, come quelle per marketing e distribuzione, pertanto la cifra totale dovrebbe costringere Sony ad affrontare una piccola perdita per ogni PS4 venduta. È però facile credere che il produttore si aspetti di guadagnare dal software più che dall’hardware: «pare che ancora una volta, quando si parla di profitto, sia tutto in mano ai giochi», conclude l’analista. A ogni modo, è importante notare come per la next-gen Sony abbia adottato una strategia molto differente da quella intrapresa per il lancio della PS3, la cui vendita in grossa perdita ha generato diversi problemi di bilancio per l’azienda responsabile, conclusi solo nel 2010.