Psystar fa causa ad Apple anche per Snow Leopard

Psystar fa causa ad Apple anche per Snow Leopard

La scorsa settimana Psystar, la più nota e controversa società produttrice di cloni Mac, ha intentato causa contro Apple per la seconda volta. Il motivo, tanto per cambiare, è il legame coatto e artificioso che Apple creerebbe tra hardware e software.

La questione starebbe nel diritto (tutto da dimostrare) di Psystar di acquistare copie originali di Snow Leopard sul libero mercato e di installarle sulle macchine che vende. E l’accusa verso Cupertino è sempre quella di agire in regime di monopolio:

Legando il suo sistema operativo all’hardware di marca Apple, Apple trattiene il commercio dei computer su cui gira Mac OS X, detiene rendite monopolistiche sui Macintosh e monopolizza l’intero mercato dei computer ad alto valore. Le quote di Apple nel mercato dei computer premium (computer cioè che costano più di $1.000) è attualmente al 91%.

Insomma, le accuse sembrano ricalcare pedissequamente quelle dell’anno scorso su Leopard, le stesse che il giudice ha rigettato, chiedendo la rielaborazione di una nuova linea difensiva. Questa volta, però, secondo Psystar le cose sarebbero profondamente diverse, poiché le tecnologie impiegate da ambo le parti (Da Apple per legare hardware e software, da Psystar per eludere tali limitazioni) non sono più le stesse di un anno fa.

Per dirla in altre parole, così come Google scrive Chrome per Mac OS X, Psystar sviluppa software che funziona in abbinamento con Snow Leopard. Infatti, il nuovo bootloader (il componente che consente ai cloni di avviare OS X aggirandone le protezioni) si limita ad impiegare in modo imprevisto caratteristiche documentate e volute da Apple per connettere le periferiche:

Il problema, tuttavia, è che Apple sperava che quest’hardware consistesse in memorie USB o videocamere, ma niente nella tecnologia di OS X Snow Leopard ci impedisce di usare le stesse caratteristiche per estendere l’uso di Mac OS X Snow Leopard su computer non Apple.

Insomma, di carne al fuoco ce n’è parecchia, e sebbene il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) penda pericolosamente sulla testa di Psystar, questa è una battaglia legale che potrebbe cambiare bruscamente la storia dell’informatica. Prossimo appuntamento in aula, l’11 gennaio 2010.

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