Web 2.0: la nuova arma delle Forze dell’ordine. Non si tratta del solito titolo dei giornali generalisti in cui si decantano le meravigliose potenzialità del Web 2.0 che salverà il mondo da ogni male (si forse esagero, ma ditemi che non avete mai letto un articolo, con questo taglio, scritto da chi il Web 2.0 non ha la minima idea di cosa sia…), ma di un’interessante e approfondita notizia pubblicata sul Pubblica Amministrazione.net .
Stefano Fait offre una prospettiva, ancora troppo poco diffusa tra i media tradizionali, sulle potenzialità del Web 2.0 nel campo della Pubblica amministrazione, con particolare riferimento al ruolo che gli strumenti di divulgazione e partecipazione dal basso tipici del Web 2.0 possono giocare nel contesto della pubblica sicurezza. Nell’articolo spicca infatti, oltre che la citazione di diversi casi già operativi negli Stati Uniti e anche in Italia, il riferimento fattoai benefici in termini di efficienza e costi che il Web 2.0 può apportare.
Per le aziende e le PA, è fondamentale iniziare a comprendere quali siano i benefici reali, non solo funzionali e operativi delle soluzioni 2.0, ma anche economici e organizzativi. In questo modo sarà molto più facile valorizzare il ritorno sull’investimento (ROI) di una soluzione Web 2.0 e capire se davvero “conviene”. Fattore non da poco per capire se siamo davanti a una “bolla” oppure c’è qualcosa di più sostanzioso oltre alla moda del definirsi 2.0.